La cooperativa AttivaMente, la meravigliosa realtà comasca con sede nell’ex Pastificio Castelli in via Pastrengo che, da quasi vent’anni, realizza progetti formativi, educativi e di crescita personale di straordinario valore, riscopre le sue radici più profonde, quelle legate al teatro, e dà vita a una nuova compagnia teatrale, l’“Accademia dei Trasformati”.
“Il teatro è nel DNA di AttivaMente fin dalla sua nascita ma purtroppo negli ultimi anni, anche seguito della pandemia, siamo stati costretti a metterlo un po’ in disparte pur continuando a organizzare corsi – spiega Jacopo Boschini, fondatore della cooperativa, ma anche regista e autore di spettacoli teatrali diplomato alla Scuola d’Arte Drammatica ‘Paolo Grassi’ di Milano – adesso, però, è tornata forte l’esigenza di ricominciare e per farlo ci siamo ispirati al nome Accademia fondata a Milano a metà Settecento dal governatore Alfonso III d’Avulso che, per diffondere la cultura, aveva avuto l’idea di invitare intellettuali di spicco a parlare in momenti aperti a tutti”.
E così, dopo un anno di lavoro “dietro le quinte” con collaborazioni di spicco come la co-organizzazione, insieme alla “Paolo Grassi”, del master per educatori teatrali di comunità e la partecipazione in qualità di partner organizzativo alla rassegna teatrale Gener-Azioni realizzata da Confcooperative Insubria e Consorzio Abitare, ecco il progetto presentato pochi giorni fa presso l’ex Tintostamperia Valmulini.
“Il progetto della nuova Accademia dei Trasformati si articola su tre livelli – spiega infatti Boschini – il primo è rappresentato dalla formazione base, ovvero i corsi triennali di teatro, poi c’è il “Pastificio Scenico”, ovvero una compagnia amatoriale filodrammatica a cui si accede dopo un provino che metterà in scena spettacoli che verranno messi gratuitamente a disposizione delle realtà sociali e associative locali che vogliano raccogliere fondi o, semplicemente, offrire una serata di svago ai propri utenti. Infine ci sarà la produzione di spettacoli, ovvero l’Infodrama, cioè l’abbinamento tra teatro e ragionamento, per riflettere su temi importanti come la violenza di genere, il rapporto genitori-figli e i bisogni dell’uomo contemporaneo attraverso, ad esempio, i personaggi creati sa Shakespeare. È il caso di Otello, che abbiamo ripreso nello spettacolo ‘Io non sono quel che sono’ che porto in scena insieme a Erika Renai. A questi si aggiunge, poi, un quarto elemento cioè l’ospitalità: abbiamo infatti trasformato il nostro salone in un piccolo teatro da 60 posti dove possiamo ospitare altre compagnie, attori e divulgatori culturali”.
Un teatro non solo da guardare, quindi, ma da fare, con l’obiettivo non solo di far rifiorire l’anima teatrale, momentaneamente assopita, della cooperativa ma, soprattutto, con l’intenzione concreta di sviluppare un centro di cultura teatrale che possa essere punto di riferimento per la città senza perdere nulla dell’anima luminosa e bellissima di questa realtà sempre al servizio della comunità.
Per informazioni sul progetto “Accademia dei Trasformati” e sulle attività della cooperativa visitate il SITO o contattate AttivaMente al numero 031.6871771 o scrivendo a info@coopattivamente.it