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Cultura e Spettacolo

Conte-Homer, Holly e Benji calciano il virus, Lupin ruba all’Inps. Il Covid per i bimbi spiegato da Galvano

Lupin che scappa con la cassaforte dell’Inps sul tetto della macchina.

Borrelli-Bianconiglio che corre alla conferenza stampa.

Braccio di Ferro che invece degli spinaci addenta un introvabile panetto di lievito.

Lilli e il Vagabondo che si baciano sì, ma con la mascherina e Conte trasformato in Homer Simpson mentre Lady Oscar è un medico in prima linea a combattere il virus.

I personaggi amati dai bambini (e dagli ex bambini) escono dalla tv e dai fumetti e prendono vita tra le mani dell’artista comasco Matteo Galvano, per parlare ai piccoli di quello che sta succedendo ma anche per strappare un sorriso ai grandi con un diario quotidiano fatto di fogli e tratti a pennarello nero pubblicati ogni giorno sui social con l’hashtag #quarantena.

“Tutto è nato quando, un po’ per scherzo, ho disegnato Holly e Benji che calciavano via il coronavirus – racconta – da lì ho pensato di provare a spiegare ai bambini questa emergenza attraverso i cartoni animati, una cosa completamente diversa da quello che faccio abitualmente”.

L’idea ha avuto un successo immediato: “Molti genitori mi raccontano che ai loro figli piace molto ritrovare i loro beniamini nei miei disegni e il contesto particolare in cui li vedono stimola domande e li aiuta a capire cosa sta succedendo – dice Matteo – un bambino mi ha addirittura chiamato per farsi spiegare perché avessi disegnato un Transformer inginocchiato con le bandierine italiane sulle spalle: non è stato facile trovare le parole per dirgli che me l’ero immaginato come uno dei camion dell’Esercito incolonnati a Bergamo, ma poi lui ha voluto rifare il disegno reinterpretandolo a modo suo. È stato molto bello”.

Un’idea che, non appena possibile, uscirà degli spazi ristretti e impalpabili del virtuale per trasformarsi in qualcosa da toccare – letteralmente – con mano: vorrei farne una mostra, appena sarà possibile, e ho già dei contatti con alcune case editrici per pubblicare questi disegni in un libro, magari che i bambini possano colorare invece che guardare e basta”.

GALLERY SFOGLIA

“I nostri artisti contemporanei, alcuni lontani dai propri studi e impossibilitati a raggiungerli a causa delle ristrettezze previste dalle normative, hanno preso quanto possibile facendo di casa propria il proprio studio”, commenta Roberta Macchia, critica e curatrice nonché moglie di Galvano.

“Si confrontano con nuovi spazi e traducono in immagini il sovraccarico informativo come a volerne somministrare una cura disintossicante. Parlo da critica e curatrice d’arte ma anche da moglie di un’artista che ogni giorno ha a che fare con questa nuova seppur momentanea piega creativa. Matteo Galvano da giorni è impegnato in una nuova serie di lavori che pongono l’attenzione sul Virus suscitando l’interesse di adulti e bambini … siamo abituati ad andare incontro al Bello, ma per questa volta lasciamo che sia il Bello a raggiungere noi”.

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