La Prosa open del Teatro Sociale di Como, sempre all’insegna della satira e della comicità, in collaborazione con MyNina Spettacoli, debutta mercoledì 26 ottobre, alle ore 20.30, con Andrea Pennacchi, volto conosciuto a Propaganda Live per il suo personaggio il Pojana, in scena a teatro con i musicisti Giorgio Gobbo e Gianluca Segato.
Dal ruolo di Antonio Monte, l’investigatore braccio destro di Paola Cortellesi nella serie tv Sky Petra, passando per la miniserie di Netflix uscita proprio in questi giorni Tutto chiede salvezza, fino all’appuntamento fisso del venerdì sera su La7 a Propaganda Live: Andrea Pennacchi è un artista versatile, dal cinema, alla tv, fino al teatro, dove porta in scena Pojana e i suoi fratelli presentando il famoso veneto razzista che non risparmia nessuno, e una galleria di altri nuovi personaggi.
I fratelli maggiori di Pojana sono Edo il security, Tonon il derattizzatore, Alvise il nero e altri, che videro la luce all’indomani del primo aprile 2014. Mentre Franco Ford detto “Pojana” era già nato. Era il ricco padroncino di un adattamento delle “Allegre comari di Windsor” ambientato in Veneto, con tutte le sue fisse: le armi, i schei e le tasse, i neri. In seguito, la banda di Propaganda Live l’ha voluto sul suo palco e lui si è rivelato appieno per quel che è: un demone, piccolo, non privo di saggezza, che usa la verità per i suoi fini e trova divertenti cose che non lo sono, e che è dentro ognuno di noi. Il personaggio nasce dalla necessità di raccontare alla nazione le storie del nordest che fuori dai confini della neonata Padania nessuno conosceva. È significativo e terribile che i veneti siano diventati, oggi, i cattivi: evasori, razzisti, ottusi. Di colpo. Da provinciali buoni, gran lavoratori, un po’ mona, che per miseria migravano a Roma a fare le servette o i carabinieri (cliché di molti film in bianco e nero), a avidi padroncini, così, di colpo, con l’ignoranza a fare da denominatore comune agli stereotipi.
“In realtà i fratelli del Pojana – spiega Pennacchi – abitano questa terra del Pojanistan e sono uno più cattivo dell’altro, a furia di sentirne la storia, si capisce che Pojanistan confina con tutto ed è dentro di noi”. Un enigma, che si risolve in racconto: passando da maschere più o meno goldoniane a specchio di una società intera. ”Pojana non si censura mai – continua l’attore – Come tutte le maschere, ti permette di essere libero e tirare fuori tutto. Anche le riflessioni più estreme”. Ed eccolo qui, Franco Ford detto il Pojana, con tutti i suoi fratelli a raccontare storie con un po’ di verità e un po’ di falsità mescolate, per guardarsi allo specchio.
Teatro Sociale di Como
mercoledì, 26 ottobre – ore 20.30
ANDREA PENNACCHI in Pojana e i suoi fratelli