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Cultura e Spettacolo

“Giuseppe Terragni per i bambini: l’asilo Sant’Elia”, in Pinacoteca due splendide sale per il genio razionalista

La Pinacoteca Civica si fa bella e comincia domani un percorso che dovrebbe portarla, nel giro di qualche anno, a rinnovare parte dell’allestimento. Alle 18.30, infatti, verranno inaugurate due nuove sale curate da Roberta Lietti (trovate tutti i dettagli per partecipare in fondo all’articolo) ricavate al secondo piano e dedicate allo straordinario progetto di Giuseppe Terragni per l’Asilo Sant’Elia, capolavoro dell’architettura razionalista comasca e non solo.

I nuovi spazi rappresentano il punto d’arrivo del progetto “Giuseppe Terragni per i bambini: l’asilo Sant’Elia” iniziato nel 2018 con la mostra omonima fortemente voluta dopo il ritrovamento, nei depositi della Pinacoteca e dell’Asilo, di alcuni arredi originali a misura di bambino, in parte realizzati su disegno dello stesso Terragni.

Seggioline come la splendida versione ridotta della celebre “Lariana”, banchi, armadietti, l’arredo dell’infermeria e un esempio originale della poltrona “Benita” (in seguito ribattezzata “Sant’Elia”) saranno esposti da domani in modo permanente insieme a documenti storici, materiale fotografico, testi d’epoca, oltre alla documentazione relativa alla genesi del progetto architettonico.

L’allestimento, ideato dall’Architetto Paolo Brambilla, è reso ancora più suggestivo da un sottofondo sonoro creato dal regista Mario Pagliarani partendo dalle registrazioni delle voci dei bambini che fino a pochi mesi fa frequentavano l’Asilo Sant’Elia. Ad arricchire lo spazio espositivo un video fruibile attraverso QR code, che racconta l’Asilo, mostrandone la sua architettura.

“L’apertura di due nuove sale in Pinacoteca – commenta l’Assessore alla Cultura del Comune di Como Livia Cioffi – sottolinea l’attenzione dell’Amministrazione e degli uffici competenti al bisogno sempre più sentito di cultura, e l’impegno a strutturare un’offerta che possa al contempo valorizzare e far conoscere il nostro importante patrimonio”.

Visibilmente soddisfatta anche Veronica Vittani, Responsabile di Musei Civici: “Le nuove sale dedicate a Giuseppe Terragni in Pinacoteca rappresentano il primo passo di un processo di graduale revisione allestitiva che interesserà l’intera sezione del Novecento per il rinnovo e miglioramento del racconto museale. Un intervento che fa parte di un piano di lavoro pluriennale che mira a rafforzare l’identità del patrimonio artistico in stretto collegamento con la città ed il territorio”.

GALLERY-SFOGLIA

 

L’inaugurazione, il giorno 15 ottobre alle ore 18, è ad invito riservato. A seguire, dalle 19.30, sarà possibile visitare le nuove sale, con ingresso e visita guidata gratuiti, registrandosi su Eventbrite in una delle seguenti fasce orarie: 19.30 – 19.45 – 20.00 (massimo 15 persone per gruppo, massimo 2 prenotazioni a persona).

In programma anche laboratori per bambini e adulti organizzati in collaborazione con l’Associazione Luminanda domenica 18 ottobre dalle ore 15 alle ore 16. Il primo “La scuola che vorrei” rivolto ai bambini dai 5 agli 8 anni è volto a stimolare l’immaginazione dei più piccoli attraverso le riproduzioni fotografiche dell’Asilo Sant’Elia e dei caratteri innovativi del linguaggio di Terragni per arrivare ad immaginare gli ambienti della scuola ideale. Il secondo “Composizioni astratte” è invece riservato agli adulti: dopo l’esplorazione delle sale dedicate al razionalismo, con l’utilizzo di vari materiali, i partecipanti potranno ricreare un ritmo di spazi vuoti e pieni che consentirà di cogliere e ricreare l’essenzialità e la libertà delle opere di Terragni.

Prenotazione obbligatoria inviando una mail a: segreteria.luminanda@gmail.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Un commento

  1. Povero Terragni e povera città che aspetta da decenni il museo a lui dedicato NELLA CASA DEL FASCIO.
    Un Capolavoro assoluto che, in come sempre in Italia, è PRECLUSO al pubblico visto che il è l’interno che presenta innovazioni e scelte avveniristiche impossibili da vedere e capire DALL’ESTERNO.

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