Una galleria d’arte che apre in città è sempre una buona notizia, anche per chi all’arte non è particolarmente interessato.
Significa che la città, nonostante le critiche e l’immobilità (tutt’altro che) apparente ha ancora voglia di scommettere sulla cultura puntando anche, e questa è un’altra buona notizia, su linguaggi non sempre di immediata comprensione ma che, proprio per questo, invitano a ragionare senza fermarsi al semplice “mi piace/non mi piace”.
Il rapporto annuale di Artribune pubblicato a febbraio racconta, infatti, la crescente crisi delle gallerie, soprattutto quelle di medie dimensioni, incapaci di fronteggiare la crisi che a ridotto notevolmente, negli ultimi anni, la capacità di acquisto dei collezionisti “medi”.
Sopravvivono, naturalmente, le mega-gallerie (quelle con sedi in tutto il mondo che trattano opere e artisti con valori da capogiro) ma iniziano a farsi largo, un po’ a sorpresa, micro-realtà capaci di puntare su giovani emergenti e su una platea di altrettanto giovani collezionisti (che cresceranno).
E a questa nuova tendenza del mercato dell’arte, Como aveva già risposto qualche mese fa con l’apertura di una nuova galleria in via Natta, la Galleria Ramo (creatura di un giovane gallerista che ha preferito, udite udite, Como a Lugano o alla ben più blasonata Milano), e ora a farle compagnia è arrivata anche B-House XS un nuovo spazio dedicato alle arti contemporanee inaugurato ieri in via Milano.
Il suo nome rivela già gli ingredienti di questo esperimento, piuttosto insolito per Como: B-House Art Company, infatti, è una società fondata da Pablo Bermudez (artista colombiano da anni a Como con all’attivo mostre importanti come quella alla West Gallery di Manila o al Museo de Arte di Pereira), con l’intento di valorizzare il lavoro di un gruppo di giovani artisti colombiani.
Lo spazio è, come dice il nome, prima di tutto una casa, quella dove vive Bermudez all’interno di un cortile di via Milano. Qui il visitatore può ammirare le sue opere, le opere, e quelle di artisti amici, tra la camera da letto, il soggiorno o sopra i pensili della cucina. E qui l’artista, da un vecchio ripostiglio, ha ricavato uno spazio espositivo extra-small (da qui XS) volutamente lasciato così com’era, senza particolari accorgimenti o abbellimenti.
GALLERY- SFOGLIA (Intero fotoservizio: Carlo Pozzoni)
Uno spazio che ieri è stato inaugurato proprio con un’opera dello stesso Bermudez dal titolo molto evocativo: Or Ovum (in latino “or” significa bocca e “ovum” occhio), una scultura in carta che riproduce, ingrandendolo, un occhio preso da un’immagine pubblicitaria e la forma di una bocca che, sovrapposti, suggeriscono una forma ovoidale.
“Nell’opera di Pablo Bermudez ritroviamo molti retaggi arcaico inconsci – spiega il critico Roberto Borghi – In quest’opera c’è una carnalità spettacolare che rimanda al Surrealismo, è quasi un occhio egizio, un occhio-uovo che sta all’origine della vita e dello sguardo”.
L’inaugurazione di questo nuovo spazio espositivo, è stata anche l’occasione per presentare al pubblico una performance dell’artista Andrea Marinelli: un arrangiamento sinfonico di suoni (non necessariamente legati alla musica in senso stretto ma, anzi, spesso stridenti tra loro) che l’artista ha proposto mentre, con una telecamera, scorreva le immagini delle riviste da cui Bermudez trae le proprie opere, visibili al pubblico su uno schermo. Un’analogia particolare tra due forme d’arte diverse che, però, utilizzano linguaggi affini.
GALLERY- SFOGLIA
L’attività espositiva della nuova galleria B-House XS proseguirà poi, a settembre, con una mostra di Alex Angi, fondatore insieme ad altri artisti del Cracking Art Group, movimento che basa la propria produzione artistica sul riutilizzo di materiali di riciclo e da cui nascono gli animali in plastica colorata che animano, in questi giorni, vie e parchi di Cernobbio.
La galleria B-House XS è in via Milano, 72
La mostra “Or Ovum” potrà essere visitata fino a venerdì 6 luglio
(venerdì dalle 14 alle 18. Gli altri giorni su appuntamento scrivendo a info@b-houseartcompany.com)