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Cultura e Spettacolo

Assaggio di monete d’oro al Broletto, Pinacoteca ai Maestri, le astrattiste a Villa Olmo: Cioffi fa la rivoluzione?

Premessa: il “Dup”, documento unico di programmazione, per un Comune è tanto importante per delineare le linee d’azione sul futuro, quanto spesso un libretto dei sogni per gran parte irrealizzati o irrealizzabile. Detto questo, nell’ultima edizione – quella in discussione in consiglio comunale a Como in questi giorni – uno dei capitoli più suggestivi riguarda sicuramente la cultura. Anzi, forse ancora di più gli spazi per la cultura in città.

Già assodata la riapertura del Broletto nel luglio scorso e – anche cause incidente della mongolfiera – ulteriormente rinviata  quella del Tempio Voltiano, il Comune ritiene “imprescindibile ripensare gli spazi e gli allestimenti all’interno delle sedi museali”. E in particolare quelli a oggi inutilizzati o sottoutilizzati al Museo “Paolo Giovio”. Qui ad esempio “è previsto l’allestimento di una sezione dove esporre epigrafi e materiale lapideo alto medioevale attualmente non visibile perché stivato in magazzini, oltre a rivisitare l’allestimento della sezione romana”.

Novità in vista anche per la Pinacoteca con “allestimento progressivo delle sale dedicate agli artisti del Novecento” ma soprattutto con l’annuncio di processo una “revisione d’allestimento del secondo piano [che] risponde alla necessità di creare una visione complessiva di riordino, programmato su un triennio, con nuove sezioni dedicate a Antonio Sant’Elia, Giuseppe Terragni, Radice e gli architetti, il Gruppo Como, Ico Parisi, il moderno e la contemporaneità”.

In un ottica di rilancio post pandemia della cultura e dei luoghi della città, non potevano mancare le mostre. La giunta di Palazzo Cernezzi e in particolare l’assessore alla partita Livia Cioffi hanno messo nero su bianco qualche titolo possibile e qualche nome di peso.

“Nel 2022 – si legge nel documento comunale – una mostra ricorderà Carla Badiali nel 20° anniversario dalla scomparsa e verrà valorizzato il patrimonio donato da Ico Parisi, anche grazie a una mostra dedicata ai vetri ed alle ceramiche conservate in Pinacoteca. Inoltre, verrà avviato il percorso ‘Pinacoteca contemporanea’ con una esposizione del celebre scultore giapponese Kengiro Azuma”.

E ancora: “Sempre nel 2022 verrà allestita una sala permanente dedicata a Mario Radice” mentre “il complesso lavoro legato alla nuova valorizzazione della collezione degli ‘Uomini Illustri’ di Paolo Giovio, in partenariato con la Galleria degli Uffizi, prevede una prima fase di attuazione di un programma di restauro delle opere sinora non esposte, e una successiva nel 2023 di allestimento di due nuove sale multimediali al piano nobile della Pinacoteca”.

In parallelo, proseguirà la valorizzazione del patrimonio con le iniziative “L’arte del dono” e “L’arte svelata” allo spazio Campo Quadro, “esponendo opere normalmente conservate nei depositi e opere oggetto di donazione da parte di privati”.

Inevitabile qualche cenno alla telenovela delle circa mille monete d’oro di epoca romana rinvenute nel 2018 durante i lavori di riqualificazione dell’ex Teatro Cressoni in via Diaz. Qui, in realtà, le notizie viaggiano su un doppio binario. Per la mostra permanente attesa nell’ex Chiesa delle Orfanelle, sempre nel contesto del Museo Giovio, bisognerà attendere per la messa a norma dei locali (ancora in alto mare). Ma in attesa dei lavori di adeguamento, nel 2022 “verrà realizzata una preview presso il Broletto, riaperto al pubblico nel mese di luglio 2021 a seguito dei lavori di adeguamento”.

Poi c’è il capitolo Villa Olmo, che a partire da maggio 2021 è già stata aperta al pubblico per la mostra di arte contemporanea Metamorphosis, contestualmente alla mostra celebrativa della trentesima edizione di Miniartextil proposta in Pinacoteca. In contemporanea il Salone d’onore della villa ha ospitato 18 concerti, realizzati in collaborazione con il Conservatorio di Como, mentre nel parco è stato organizzato in partnership con Teatro Sociale-Aslico Villa Olmo Festival, rassegna multidisciplinare di musica, danza e incontri culturali che con 41 eventi ha animato i mesi estivi).

Ma ora, in questo mese di ottobre, è da poco stata aperta la mostra dedicata alla figura di Antonio Ratti, imprenditore serico e mecenate dell’arte, che sarà seguita nella primavera 2022 dalla mostra “Astratte”, dedicata alle donne artiste del periodo astrattista.

Infine, un accenno anche a Palazzo Natta, lasciato ormai da tempo dal Politecnico e dell’Università dell’Insubria (ne parliamo anche nelle pagine precedenti). Qui secondo l’amministrazione si “rende necessario definire una nuova destinazione del prestigioso compendio, anche valutando l’ipotesi di un nuovo polo culturale. La collocazione in città murata e la disponibilità degli spazi consentirebbero di collocare a Palazzo Natta funzioni pubbliche coerenti con il contesto culturale del compendio, collegato tramite il giardino interno al Chiostrino di Sant’Eufemia”.

Fin qui, dunque, le parole nero su bianco e le buone, forse ottime, intenzioni. Ora, la prova sul campo. Anzi, su tanti campi.

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2 Commenti

  1. Ma il 2022 non è l’anno delle elezioni? Divertente. Non si è fatto nulla per quattro anni e mezzo e si mette in programma tutto prima della fine del mandato? Ci manca solo che lo Splendido Assessore al Patrimonio si inventi qualche cosa per palazzo Natta o per i Cimiteri o per le Concessioni o per gli avvisi acustici per i ciechi all’Anagrafe, o il vecchio Gervasoni per l’asilo Sant’Elia e per i cronoprogramma dei lavori e l’esperto Caldara per come finanziare il nuovo palazzetto. Ogni volta che si vedono all’opera i nostri attuali Amministratori non si riesce a focalizzare la fronte o le terga. Nella nebbia di idee che hanno manifestano fino a ora e nell’attivismo di oggi, sembrano proprio la stessa cosa.

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