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Cultura e Spettacolo

Musa genio e tuba: l’artista celebrato in tutto il mondo dice la sua sulla cultura a Como

In Cina gli stanno costruendo un museo (un intero spazio espositivo dedicato al calcio che ospiterà solo sue opere), i sui quadri si trovano in collezioni private come quelle di Massimo Moratti, Inge Feltrinelli, Ewan McGregor e Lapo Elkan ma anche al Vittoriale e ai Musei Civici di Monza e ora Fabrizio Musa (cui abbiamo dato il volto del geniale Penguin, supernemico di Batman) conquista l’America.

Obiettivo? New York, dove l’artista comasco a marzo ha partecipato all’Armory Show, una delle principali fiere mondiali d’arte, dove è stato notato dalla gallerista Cindy J. Thoi che non ha perso tempo e, proprio in questi giorni, ha inaugurato nella sua CJ. one Gallery la mostra The Kiss.

“È un progetto che desideravo realizzare da tempo – racconta Musa – un mix tra superpop e arte concettuale”.

GOTHAM COMO E LE TENEBRE CULTURALI  – LE INTERVISTE E GLI ARTWORK DI MR. SAVETHEWALL

Di cosa si tratta?
Sono 5 grandi tele che riprendono il bacio tra Marcello Mastroianni e Anita Ekberg ne La Dolce Vita in una sorta di frame cinematografico. Poi ce n’è una dedicata a Sofia Loren e altri 4 lavori su carta, una serie limitata dedicata alle dive del cinema italiano degli anni Sessanta.

l’artista Fabrizio Musa ph. Carlo Pozzoni

La Cina, New York, ma anche Milano e Monza. E Como? Verrebbe da dire nemo propheta in patria.
Como è la mia base operativa e, senza l’attenzione dei collezionisti comaschi in tempi non sospetti, io non sarei qui.

La città sembra però quasi non accorgersi dei suoi talenti, che invece altrove trovano altri riscontri.
È abbastanza normale, le commissioni pubbliche in Italia non esistono anche se, quando ho proposto l’idea del wall paint Novocomum XXL txt in via Ballarini (realizzato in occasione del centenario della nascita di Giuseppe Terragni, ora cancellato) l’allora assessore Gaddi mi ha subito sostenuto.

In Pinacoteca ci sono due tue opere, entrambe donate. A Monza, invece, i Musei Civici ne hanno acquistata una. Non è un po’ strano?
Monza ha scelto di sostenere i giovani artisti acquistando opere vincitrici della Biennale Giovani per esporle in maniera permanente, come nel caso della mia. È una politica interessante, oltre che lungimirante.

L’impressione è che in città ci siano tante forze scollegate tra loro, anche tra giovani artisti.
A Como anni fa ho lavorato con altri artisti come Renzo Marco Grassi, Enzo Santambrogio, Enrico Cazzaniga. Oggi però per i giovani sono finiti i tempi delle collettive, ognuno ora grazie ai social può gestirsi da solo. Unire le forze non è più necessario.

L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

GOTHAM COMO E LE TENEBRE CULTURALI  – LE INTERVISTE E GLI ARTWORK DI MR. SAVETHEWALL

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