Trasporti, network e comunicazione coordinata ma soprattutto, fantasia.
Questa la formula magica (o meglio, la lista dei desiderata) uscita dal webinar organizzato oggi dalla delegazione FAI di Como “Le Ville del territorio lariano. Esperienze e competenze a confronto, prospettive per il futuro post pandemia”.
Un’occasione per capire lo stato di salute di alcune delle splendide realtà, pubbliche e private, del nostro territorio ma anche l’occasione per proporre idee per fare di questo momento di difficoltà un’occasione per trovare nuovi modi di fare cultura.
“Ci sembrava doveroso fare la nostra parte a favore del mondo della cultura e dell’arte – ha detto Roberta Di Febo, capo delegazione FAI di Como introducendo l’evento – e speriamo che questa sia un’occasione non solo di condivisione ma anche per far nascere nuovi stimoli”.
“In questo periodo di chiusura forzata ho notato un crescente interesse per il verde e le dimore storiche, una sorta di fame di bellezza – ha spiegato Marco Miglio, direttore editoriale del portale web villegiardini.it che ha moderato insieme a Di Febo la tavola rotonda – se da questa pandemia è uscito qualcosa di positivo, è senz’altro un diverso approccio alla vita rispetto a quello che avevamo prima che rende il futuro che abbiamo davanti magari non più facile ma di certo stimolante”.
Ed ecco il risultato, raccontato attraverso le voci e le esperienze degli ospiti dell’evento Giuliano Galli (area manager di FAI Lombardia Prealpina), Paolo De Santis (presidente associazione Villa Grumello), Giuseppe Elias (vicepresidente Ente Villa Carlotta), Eric Bevilacqua (general manager Villa Clerici), Alessandro Lodigiani (proprietario di Villa Pizzo), Camilla Sossnovky (ceo villa Parravicini Sossnovky), Claudio Bocchietti (presidente Società dei Palchettisti Teatro Sociale), Carola Gentilini (assessore alla Cultura Comune di Como), Guglielmina Botta (assessore alla Cultura Comune di Tremezzina), Maria Angela Ferradini (assessore alla Cultura Comune di Cernobbio) e Silvia Cappi (assessore alla Cultura Comune di Blevio).
Trasporti pubblici. Tutti li invocano, nessuno li usa
Due mesi di silenzio e strade deserte e poi, nel weekend, ecco di nuovo il lago bloccato da code infinite di auto. È davvero questo quello che vogliamo? La risposta è unanime: no. E la soluzione è lì a portata di mano: il lago.
“L’anno scorso in questi giorni Villa Carlotta 60 mila visitatori, nello scorso weekend abbiamo toccato i 1200. Abbiamo bisogno che la gente torni ma il traffico come lo abbiamo vissuto fino a oggi non è più sostenibile – è il parere di Giuseppe Elias – dobbiamo implementare i mezzi pubblici, soprattutto la Navigazione. Noi siamo il giardino di chi non l’ha, ma non è pensabile godere di queste bellezze facendo poi ore e ore di coda”.
“Il lago e la Brianza vanno vissuti anche in modo ancora più lento che con i trasporti pubblici. Penso alla bicicletta e a una rete di viabilità adatta a chi si muove pedalando”, gli fa eco Eric Bevilacqua.
“Ancora prima dell’emergenza Covid avevamo aperto un dialogo con la Navigazione proprio per capire come migliorare il trasporto su acqua e conto di riprendere il discorso al più presto – ha spiegato l’assessore Gentilini – il problema è che i mezzi pubblici non vengono utilizzati, basti pensare che ad oggi sugli autobus viaggiano in media 5 o 6 persone. Occorre sensibilizzare i cittadini, anche attraverso un’adeguata campagna di comunicazione”.
Network e comunicazione coordinata, queste sconosciute
Il bisogno aguzza l’ingegno, si potrebbe dire. Ed ecco che dalla crisi nascono nuove idee destinate, si spera, a far conoscere meglio le bellezze del nostro territorio. Ma se si trovasse finalmente il modo di raccontarle tutti insieme?
“In questo periodo abbiamo dovuto fare dei tagli ai costi che hanno purtroppo toccato anche la comunicazione – spiega Giuliano Galli – ma parallelamente abbiamo potenziato i canali social, che sono un modo gratuito di comunicare e farsi conoscere”. “I nostri tagli, invece, non hanno toccato la comunicazione sulla quale abbiamo invece investito cercando di inventare contenuti nuovi come nel caso della campagna di fundraising ‘Adotta una pianta, salva la bellezza’”, gli fa eco Giuseppe Elias.
“Il lago di Como è un vero e proprio sistema di ville, ognuna con la propria unicità ma che andrebbero pensate e proposte come un unicum”, è il pensiero di Paolo De Santis.
“Da qualche tempo è attivo un tavolo di lavoro promosso dalla Camera di Commercio di Como e Lecco a cui prendono parte, oltre ai Comuni e alle Province dei due capoluoghi, anche il Consorzio del centro lago – ha spiegato Carola Gentilini – una sorta di cabina di regia l’obiettivo è rinforzare il brand Lago di Como e individuare strategie di comunicazione come il potenziamento del portale lakecomo.is su cui vorremmo far confluire un calendario unico degli eventi esteso a tutto il lago”.
La fantasia ci salverà. E anche la lentezza
“Durante il lockdown abbiamo potuto godere di un lago silenzioso, quasi ottocentesco – dice De Santis – credo che il solco su cui lavorare sia questo: avere magari qualche numero in meno ma una fruizione più lenta, profonda ed esperienziale. A Villa del Grumello ci stiamo già muovendo da tempo in questa direzione, per farne uno spazio che arricchisca la città con eventi legati alla natura e alla bellezza in generale”.
Che il momento di pausa forzata causato dal coronavirus segni la fine del turismo di greggi mordi e fuggi a favore dell’assaporare lento di luoghi e modi diversi di goderne?
E così ecco i nuovi sentieri nel verde del bosco del Lavedo a Villa Balbianello, il distanziamento e i percorsi obbligati a Villa Carlotta che diventano occasione per godere le sue bellezze senza ressa, il museo dedicato all’invenzione della lampadina, sogno nel cassetto di Eric Bevilacqua, pronipote di quel Carlo Clerici della Edison Clerici (poi Osram) o il Parco Mosaici di Blevio “che a febbraio ha ottenuto il patrocinio del FAI e che, con i suoi 40 mosaici all’aperto, si presta molto bene alle nuove esigenze di distanziamento”, come spiega l’assessore Silvia Cappi.
E poi c’è Cernobbio dove, accanto a una Villa Bernasconi attivissima anche durante il lockdown, l’assessore Ferradini rispolvera il vecchio sogno “di sfruttare il galoppatoio di Villa Erba per farne un luogo di attrazione turistica nonostante le enormi sofferenze economiche dell’ente comunale. Perché se non funziona il portafogli, facciamo funzionare il cervello”.
E c’è la Tremezzina, dove l’assessore Botta spera di togliere la Tari alle strutture turistiche e ricettive e magari anche l’acconto Imu “e in agosto speriamo di poter organizzare il nostro LacMus Festival”.
GLI OSPITI: GALLERY-SFOGLIA
Fantasia e creatività che dovranno necessariamente sostenere anche le ville private di chi, senza eventi e matrimoni, fatica a pensare che andrà tutto bene: “Tutti gli eventi sono stati cancellati e non abbiamo ancora una soluzione a questa crisi – spiega Alessandro Lodigiani di Villa Pizzo – stiamo ipotizzando un’apertura al pubblico o di allungare la stagione di apertura fino all’inverno”. “Avremmo bisogno di aiuti anche solo per le esigenze di sanificazione di edifici storici in cui non puoi usare di certo i comuni detergenti – aggiunge Camilla Sossnovky – per ora non perdo la speranza, mi attacco ai sogni dei miei sposi”.
E il Teatro Sociale?
“L’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio ha prolungato la chiusura dei teatri fino al 15 giugno ma, se dovremo riaprire con 200 persone in sala, potremo fare ben poco – spiega Claudio Bocchietti – stiamo pensando a spettacoli più piccoli nel Ridotto ma qualsiasi cosa tu faccia, spettacolo, mostra o evento che sia, devi investire delle risorse economiche o non lo fai. Ma allora perché, visto che si tratta di eventi fatti per la città, non pensare a un bando più ricco a sostegno di piccoli eventi culturali e artistici in attesa che cambino le norme?”.