La storia e i ricordi di Dario Argento dominano la seconda giornata del Noir in Festival, in programma fino al 9 dicembre tra Milano e Como.
In occasione dei 50 anni del film che rivoluzionò il genere horror, La notte dei morti viventi di George A. Romero, il festival fa il punto su un filone del “nero” che ha cambiato la società e il pubblico: nato dalla tradizione voodoo di Haiti e approdato quasi casualmente a Hollywood con White zombie con Bela Lugosi nel 1932, si trasforma in una metafora del ribellismo del ’68 sotto le mani dell’esordiente Romero. Da allora è diventato un’icona, un vero e proprio genere popolarissimo fino al recente The Walking Dead, assumendo di volta in volta colorazioni e significati metaforici diversi. Amico da sempre di Romero, Dario Argento ha accettato di raccontare lui e il suo rapporto con la “zombilogia” in un incontro alla IULM di Milano (in programma domani alle ore 10.30, Sala dei 146) che di tutto il Noir di quest’anno rappresenta uno dei punti cardinali.
“Senza Dario – dicono i Direttori Giorgio Gosetti e Marina Fabbri – il Noir in Festival non esisterebbe e la sua recente incursione nel mondo di Dylan Dog, così come le sue fiabe nere dell’ultimo romanzo pubblicato, lo restituiscono al suo status di re del giallo italiano”.
Nel programma di domani c’è invece molta attesa per il dialogo in pubblico di Katharina Kubrick sul suo rapporto col cinema e la storia delle sue collaborazioni col padre, il grande Stanley Kubrick. Anche in questo caso c’è di mezzo un anniversario, i 50 anni di 2001: Odissea nello spazio, ma i ricordi di Katharina vertono soprattutto su altri film da Shining a Eyes Wide Shut.
Al mondo del fumetto è invece legato il film in concorso Black is Beltza del basco Fermin Muguruza (ore 19.00 IULM – Auditorium), animazione ambientata nel 1967 che racconta la Guerra Fredda, le Black Panthers, la controcultura del periodo e la rivoluzione cubana, con incursioni di personaggi tra cui Andy Warhol, Jimi Hendrix e Malcom X e Che Guevera. Per presentare il film sarà presente in sala lo sceneggiatore Harkaitz Cano.
C’è infine attesa per il doppio appuntamento con la letteratura, che vedrà protagoniste due grandi autrici del mistery anglosassone: Jill Dawson con Il talento del crimine (Carbonio editore) e Sujata Massey con Le vedove di Malabar Hill (Neri Pozza), che incontreranno il pubblico del festival alla Feltrinelli di Piazza Duomo (a partire dalle ore 17.30). E poi ancora appuntamento con il cinema italiano con due dei titoli più discussi tra i sei finalisti del Premio Caligari: La terra dell’abbastanza, acclamato esordio dei fratelli D’Innocenzo con una storia di profonda tensione morale, che sarà presentato in sala da Fabio D’Innocenzo (ore 17.00, IULM – Aditorium) e Sulla mia pelle, il racconto degli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi realizzato da Alessio Cremonini, introdotto dalla produttrice del film Olivia Musini (ore 21.00, IULM – Auditorium).