In una Stagione Notte dedicata allo spazio sconosciuto, non può mancare la testimonianza di uno dei personaggi italiani più importanti che allo spazio ha dedicato la propria vita. Venerdì 15 settembre alle ore 20.30 il Teatro Sociale di Como ha l’onore di avere ospite Paolo Nespoli, testimonial di questa Stagione Notte 2023/24, in collaborazione con il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, nuovo partner di quest’anno.
L’appuntamento fa parte di una serie di eventi gratuiti organizzati dal Sociale durante il mese di settembre come anticipazione dell’inaugurazione della Stagione Notte Gleam-X. Lo spazio sconosciuto, che avverrà giovedì 28 settembre con l’opera Die Zauberflöte di Mozart.
L’astronauta italiano della Agenzia Spaziale Europea nella conferenza-spettacolo intitolata Vedere oltre i confini, racconterà delle esplorazioni fatte, di cosa significa andare nello spazio e ampliare le conoscenze della razza umana. Con i suoi 313 giorni, 2 ore e 36 minuti di permanenza nello spazio, Nespoli è, al momento, il più longevo nello spazio per permanenza a livello europeo.
L’astronauta racconterà al pubblico la sua esperienza e il suo rapporto con lo spazio. L’avere un sogno per il nostro futuro, un sogno decisamente impossibile da realizzare, è il punto di partenza della realizzazione delle cose impossibili. Infatti, come razza umana, nella nostra storia siamo sempre riusciti a trasformare sogni impossibili in improbabili, per poi riuscire a trasformarli in inevitabili. Il sogno di andare nello spazio era un “sogno impossibile”, che è stato trasformato in realtà nel secolo scorso e ora è sul punto di diventare comune.
Tre sono le cose che ci spingono, secondo Nespoli, a realizzare questo sogno: l’appagamento di riuscire ad oltrepassare una barriera impenetrabile (cosa che dà un forte senso di scoperta del futuro); la meraviglia e libertà evidenti in un posto dove non si sente la forza di gravità (cosa che può farti perdere la coscienza di avere un corpo fisico); la vista della Terra da lontano (che ti fa sentire di appartenere ad un pianeta speciale e unico).
Alla fine, però, lo spazio oltre la Terra ti obbliga a renderti conto di quanto piccoli siamo nei confronti dell’universo e sprona ad esplorarlo nella sua vastità, prestando più attenzione al nostro pianeta.