Da giorni ci occupiamo dello stato di salute (cagionevole assai) della Cultura cittadina. Certo non è responsabilità degli operatori che, anzi, sfornano manifestazioni di successo nazionale e internazionale come Parolario. Piuttosto si tratta della costante assenza di programmazione e visione del Comune. Così mentre l’assessore Simona Rossotti saluta e se ne va, ecco come vanno le cose. Sull’ultimo numero di ComoZero settimanale abbiamo offerto numerosi approfondimenti. Ecco l’intervista al presidente di Parolario, Glauco Peverelli.
In città c’è un diciannovenne che ha abbondantemente dimostrato di essere in gamba. Tante idee, duro lavoro, ottimi risultati. Ma non un soldo in tasca, solo promesse e pacche sulla spalla. Difficile, così, fare programmi per il futuro.
Il ragazzo in questione si chiama Parolario e quest’anno, dal 20 al 29 giugno, festeggia la XIX edizione. Appuntamenti gratuiti, una media di 30-40 mila presenze e, a oggi, praticamente zero soldi in tasca.
Ma come è possibile? “L’unico finanziamento che abbiamo in questo momento è quello della Regione (20mila euro)”, spiega amareggiato il presidente Glauco Peverelli.
E dal Comune?
L’unica certezza, per ora, è l’agibilità di Villa Olmo.
Nient’altro?
Abbiamo sempre ricevuto un finanziamento (circa 30mila euro). Di certo arriverà anche quest’anno, ma al momento abbiamo ricevuto solo assicurazioni verbali. E non abbiamo un piano B.
Il nocciolo della questione è il tanto atteso Bando Eventi. Una gestazione lunghissima, non ancora terminata, che rischia di mettere in seria difficoltà chi deve organizzare gli appuntamenti della prossima estate.
Doveva uscire a novembre. Siamo a febbraio e ancora non se ne sa niente. E ci sono anche i tempi di presentazione e valutazione delle domande. Un bando per gli eventi del 2019 non può uscire a anno iniziato da un pezzo.
La macchina organizzativa, però, è già partita.
Gli ospiti e le case editrici non possono aspettare. Abbiamo fatto una scommessa sulla fiducia.
Qualche anticipazione?
Posso solo dire che ospiteremo Antonia Arslan (autrice de “La bellezza sia con te”) e, a 10 anni dalla sua scomparsa, il 25 giugno presenteremo in anteprima un volume su Michael Jackson edito da Hoepli nella collana curata da Ezio Guaitamacchi. Poi una cena legata al Premio Merini a Brunate e, con Ostello Bello, vorremmo ospitare un incontro dedicato alla Graphic Novel, per avvicinare al Festival anche i più giovani.
Collaborate anche con altri festival.
E’ quello che fa più rabbia. Mentre da fuori ci arrivano riconoscimenti e richieste di collaborazione (con i festival PiazzaParola di Lugano e I Boreali, ad esempio, Ndr), a casa nostra ci sentiamo quasi sminuiti, tutte le volte con il cappello in mano. Non ce lo meritiamo.
Quale sarebbe, per voi, la soluzione?
Un finanziamento pluriennale oppure una co-organizzazione, visto che si parla tanto di sinergie. L’ abbiamo proposto ma non abbiamo avuto risposte. A Mantova, ad esempio, il Festivaletteratura è cresciuto perché è stato sostenuto da tutto il territorio. E costa molto più del nostro.
Quanto costa Parolario?
60-70 mila euro contro i minimo 300mila di altre città. Conteniamo i costi grazie al lavoro volontario, sponsor tecnici e nessun investimento in pubblicità.
Che non è un bene, in realtà, perché più visibilità porterebbe più sponsor.
Sono costi che non possiamo permetterci. Ci servirebbe un sostegno per almeno un paio di anni e poi gli sponsor importanti arriverebbero. Bisognerebbe fare un investimento, perché Parolario fa bene alla città e a tutto il territorio. E invece…
L’articolo che avete appena letto è stato pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.