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Canepa: in Regione il Fondo promette, assente la famiglia. Mistero sugli stipendi

Spiragli, forse, ma nessuna novità di vero rilievo. Questo emerge al termine dell’audizione in Commissione regionale Attività produttive sulla crisi Canepa. Al tavolo, presieduto da Gianmarco Senna (Lega), per l’azienda sono intervenuti i rappresentanti del fondo azionista di maggioranza DeA Capital Alternative Funds Sgr Spa (che detiene il 67% delle quote societarie) Vincenzo Manganelli e Sara Bertolini, che hanno confermato l’immissione “al buio e di propria iniziativa” di nuovo capitale per 2 milioni di euro, che si aggiungono così ai 5 già emessi. Come si legge nella nota ufficiale, però, a queste dichiarazioni non seguiti “riscontri sui pagamenti degli stipendi di novembre, bloccati dopo la decisione della società di avanzare richiesta di concordato in bianco accolta lunedì scorso dal tribunale fallimentare”.

I rappresentanti del fondo, riconoscendo la delicatezza e complessità della situazione, hanno comunque ribadito di voler trovare una soluzione praticabile per garantire un futuro a Canepa, evidenziando come sia fondamentale rassicurare i mercati e i fornitori e soprattutto cercare nuovi partner in grado di rafforzare l’attuale assetto societario. Agli incontri erano assenti, pur invitati, i rappresentanti della famiglia Canepa, detentrice attraverso la presidente Elisabetta Canepa del 33% delle quote societarie.

“Ho apprezzato molto l’atteggiamento propositivo e costruttivo delle rappresentanze sindacali e il grande senso di responsabilità da loro dimostrato anche durante gli incontri di oggi – ha detto il presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi – e auspico che analogo comportamento e atteggiamento possa corrispondere da parte di tutta la proprietà di Canepa. Dobbiamo attivare e insediare subito il tavolo tecnico con il Ministero – ha aggiunto Fermi – alla luce anche dell’interlocuzione già avviata da Regione Lombardia in questi giorni, sollecitando la proprietà a esprimersi con chiarezza su che tipo di concordato vuole, un concordato che non può essere in bianco ma deve essere di continuità”.

“Da parte di tutti serve quindi un atto di fiducia – ha aggiunto Fermi – i rappresentanti del fondo DeA Capital intervenuti oggi in Commissione hanno confermato l’immissione di nuovo capitale per 2 milioni di euro, un atto che certo non risolve il problema ma resta sicuramente significativo di quello che dovrebbe essere l’impegno dell’azionista di maggioranza nel cercare di garantire la continuità produttiva di Canepa. Da ultimo dobbiamo continuare a ogni livello, compresi quelli politici e istituzionali, a esercitare le dovute e necessarie attenzioni per fare capire al mercato e alla stessa proprietà che è volontà comune di tutti garantire un futuro all’azienda di San Fermo”.

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