Alla fine la “triplice grana” Comodepur-Comune di Como-Como Acqua è esplosa in tutta la sua pienezza. E al filone di contesa legale già noto, ovvero quello che vede contrapposti Comodepur e Palazzo Cernezzi, con la società di gestione del depuratore che ha portato l’amministrazione in Tribunale per ottenere 13 milioni di euro come cifra per il riscatto dell’impianto di viale Innocenzo, ora si aggiunge un capitolo di pari importanza ma che bussa alla porta di Como Acqua. Cioè della società pubblica che dal primo gennaio scorso(cioè dopo la fusione delle varie società operative sul territorio) gestisce il servizio idrico in provincia.
E perché ora anche Como Acqua finisce nella causa avviata da Comodepur contro il Comune di Como? Perché, a sua volta, il Comune di Como ha citato Como Acqua chiedendo che sia la società a sborsare i 13 milioni in questione visto che a essa toccherà la gestione materiale degli impianti in qustione (impianti che, in realtà, materialmente non sono ancora passati di mano da Comodepur).
Insomma, un rompicapo vero con Comodepur che chiede 13 milioni a Palazzo Cernezzi per il riscatto del depuratore, Palazzo Cernezzi che a sua volta li chiede a Como Acqua, e Como Acqua stessa che non ha alcuna intenzione di tirare fuori l’enorme somma. Decideranno i giudici, dunque.
Senza dimenticare, giusto per complicare un pochino di più il quadro, che nel frattempo Comodepur – affinché Como Acqua subentri effettivamente nella gestione del depuratore di viale Innocenzo – ha chiesto alla società circa 4,1 milioni. Cifra che naturalmente Como Acqua contesta. Un delirio, insomma, sulla gestione del servizio idrico comasco.
Laconico, vista la delicatezza della questione in ballo, il commento del presidente della Commissione di Controllo Analogo di Como Acqua, Fabio Bulgheroni, che ha già ricevuto la citazione da parte del Comune di Como.
“La citazione del Comune di Como nei confronti di Como Acqua è arrivata e per certi versi era attesa – spiega – Vorrei però prima di tutto tranquillizzare i cittadini: questa vicenda non avrà alcun effetto sulla tariffa. La questione giuridica, invece, è oggettivamente molto complicata e l’esito farà scuola”.