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“L’amore per il lavoro, i momenti dolorosi, la Borsa”: Gentili Mosconi, il successo è una grande storia di famigia

Costruire un futuro solido per far navigare in acque sicure la “Gentili Mosconi”, in anni che si preannunciano difficili per l’economia mondiale. Questo lo spirito che ha animato la recente quotazione in Borsa del gruppo che opera nel mercato della moda di lusso offrendo servizi di design, trasformazione, stampa e personalizzazione di tessuti grezzi a servizio dei player internazionali. Ma dietro all’operazione finanziaria c’è molto di più. C’è infatti una storia fatta di lavoro, tanto, affetti, voglia di lasciare un segno e grandi tormenti. E proprio la decisione di sbarcare in Borsa è legata purtroppo anche a un momento doloroso per la famiglia.

“Oggi siamo naturalmente soddisfatti del percorso intrapreso. Non posso però non ricordare, con tristezza, come di questa nostra idea di quotarci ne iniziai a discutere con mia sorella Paola, attiva nel mondo della finanza, un anno e mezzo fa. Purtroppo oggi Paola non è più con noi e simili perdite lasciano un segno profondo”, racconta Francesco Gentili, presidente e CEO nonché azionista di riferimento di Gentili Mosconi. L’azienda nasce nel 1988 e da allora è cresciuta in maniera progressiva e inarrestabile.

“La creammo io e mia moglie Patrizia Mosconi e ancora oggi, nonostante la nostra separazione, la conduciamo in sintonia. Adesso con noi è presente anche mia figlia Giulia e, se avrà voglia, potrà essere lei a mandare avanti la tradizione di famiglia. Adesso ha 25 anni e quindi è ancora presto per capire cosa vorrà fare da grande. Se avrà altre ambizioni ovviamente potrà seguirle, altrimenti qui è casa. Ho infatti sempre creduto che questo lavoro lo si debba amare nel profondo, altrimenti diventerebbe complesso e doloroso da fare”, aggiunge sempre Gentili.

E nella storia della famiglia sono tante le curiosità e gli episodi che, per certi versi, hanno segnato un’epoca oltre ad aver caratterizzato un periodo economico fiorente per il territorio comasco, basti pensare che il ragioniere Bruno Gentili “che era mio zio, fu colui il quale contribuì tecnicamente a creare i presupposti per la quotazione di quella che fu la prima società comasca in Borsa, ovvero la Ratti Spa. E adesso, a distanza di 30 anni, tocca a noi”.

E proprio mentre parla della figura di Bruno Gentili, traspare dalla voce del patron Francesco l’emozione nel ricordare “quello che per me diventò, vista la scomparsa di mio padre quando ero giovane, la figura di riferimento. Fu il mio mentore e consigliere. E ogni mese le nostre cene diventarono un appuntamento irrinunciabile dove discutere di tutto. Ogni pasto con lui equivaleva a un master”, ricorda Francesco che, soddisfatto per i primi giorni in Borsa non può non proiettarsi, per un attimo, nel futuro.

Patrizia Mosconi

“Sicuramente ci attendono anni complessi e una contrazione dei mercati, dovuta ad esempio ai costi energetici. Ma penso che per il mercato del lusso questa frenata sarà limitata e si soffrirà meno di una eventuale recessione”. In conclusione un ultimo dettaglio particolare della società riguarda il logo scelto che ritrae un veliero. Si tratta della nave scuola della Marina Militare Italiana “Amerigo Vespucci”, il cui celebre motto è “Non chi comincia, ma quel che persevera”. La frase, attribuita a Leonardo da Vinci, esprime la vocazione della nave alla formazione e all’addestramento dei futuri ufficiali della Marina Militare e – come si legge nella presentazione della società sul sito – “si coniuga con i valori della nostra azienda e in particolare con la resilienza. Il logo era stato scelto dai fondatori, perché agli albori Gentili Mosconi forniva accessori alla Marina Militare”.

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