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Economia

Grido d’aiuto di parrucchieri, estetiste e tatuatori. Risponde Turba: “Il governo apra ai clienti di altri comuni”

Ha fatto breccia almeno in Regione Lobardia – almeno per ora – il disperato grido d’aiuto di parrucchieri, estetisti, tatuatori lanciato questa mattina anche ai parlamentari comaschi e lecchesi oltre che ai prefetti delle due province.

Parrucchieri, estetiste, tatuatori: a Como e Lecco è rivolta. “Senza clienti, senza ristori, pieni di costi e regole. Siamo allo stremo”

Il primo a rispondere, benché indirettamente, è il sottosegretario regionale comasco Fabrizio Turba (Lega).

“Condivido le preoccupazioni della Cna del Lario e della Brianza in merito alle difficoltà oggettive nello svolgimento delle attività di parrucchieri, estetisti e tatuatori – scrive Turba – Per questo sottoscrivo la richiesta dell’associazione di chiedere al Governo di aprire alla libera circolazione tra comuni diversi per le persone che devono recarsi in una di quelle attività”.

“La tutela alla salute – ha sottolineato Turba – è il nostro primo impegno ma noi Istituzioni dobbiamo anche garantire la possibilità ai nostri imprenditori, artigiani e commercianti di poter lavorare per non ritrovarci tra qualche mese ad affrontare una crisi economica ancora più difficile e pesante. Ciò deve essere fatto evidentemente mettendo in atto tutte le precauzioni del caso, come fanno praticamente la stragrande maggioranza dei parrucchieri, estetisti e tatuatori. Fatto questo crediamo che lo spostamento tra comuni limitrofi, soprattutto in zone come nel Comasco con territori con pochi abitanti, non comporti nessun pericolo di diffusione del virus”.

L’invito al governo di Roma da parte del settosegretario in Regione è di “prendere esempio da Regione Lombardia: elargisca subito i ristori agli esercizi penalizzati dall’emergenza, come tutti i servizi alla persona, che con coraggio e impegno combattono tutti i giorni per tenere aperta la loro attività”.

L’esponente della Giunta di Palazzo Lombardia condivide anche con le preoccupazioni di Confartigianato Como per le gravi difficoltà economiche di tante attività: “I ritardi del Governo nello stanziare i fondi adeguati e le scelte assolutamente sbagliate nell’individuazione delle categorie a cui versare i ristori – ha spiegato – stanno mettendo in ginocchio tanti artigiani e imprenditori. Sottoscrivo l’appello al Governo dell’associazione di garantire subito uno stanziamento pubblico a sostegno del Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato; è necessario e urgente tutelare e sostenere le partite Iva e le micro e piccole imprese”.

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