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Economia

Franchigia da 300 a 150 franchi: così la Svizzera tassa lo shopping in Italia per favorire i suoi negozi

Per gli svizzeri fare shopping in Italia sarà più caro molto a breve. La Confederazione infatti ha assestato un colpo agli acquisti dei cittadini elvetici da questa parte del confine, colpendo sicuramente in parte l’economica di zone come Como, Varese e altre aree a ridosso della dogana.

Nella seduta del 16 ottobre 2024, infatti, il Consiglio federale è stato informato sull’adeguamento dell’ordinanza del Dipartimento federale delle finanze (DFF), il che significa che dal 1° gennaio 2025 il limite di franchigia secondo il valore nel traffico turistico passerà dunque da 300 a 150 franchi al giorno e per persona. In sintesi: a oggi, chi fa la spesa in Italia o in altri Paesi vicini per un totale fino a 300 franchi non deve dichiarare nulla in dogana e non deve quindi pagare alcuna tassa. Facile intuire l’effetto del dimezzamento della soglia portata a 150 franchi: scoraggiare questo genere di acquisti oltreconfine, con i negozi comaschi (come tutti quelli sul confine) potenzialmente penalizzati.

“In tal modo si risponde a un mandato del Parlamento e il DFF adempie le richieste formulate in due iniziative cantonali di limitare il turismo degli acquisti” sottolineano in effetti da Berna.

Ribadendo il concetto, dal 2025 i viaggiatori potranno importare in esenzione da imposta merci destinate all’uso privato fino a un valore complessivo di 150 franchi al giorno e per persona. Se il valore complessivo per persona è più elevato, è dovuta l’imposta sul valore aggiunto (IVA) svizzera sulle merci importate. E se non fosse ancora chiaro l’obiettivo, l’Esecutivo svizzero ha rimarcato nero su bianco che viene perseguito “l’obiettivo comune di migliorare l’equità fiscale e contrastare il turismo degli acquisti”.

In merito alla proposta di ridurre il limite di franchigia secondo il valore da 300 a 150 franchi, dal mese di novembre del 2023 al mese di marzo del 2024 si è svolta una procedura di consultazione. “Dalla consultazione – prosegue il comunicato ufficiale – è emerso che la maggioranza dei Cantoni e dei rappresentanti dell’economia così come diversi partiti politici accolgono la riduzione proposta. Ad agosto 2024 sono inoltre state consultate le Commissioni dell’economia e dei tributi del Consiglio nazionale (CET-N) e del Consiglio degli Stati (CET-S). Mentre quasi tutti i membri della CET-N hanno condiviso la diminuzione a 150 franchi del limite di franchigia secondo il valore, la CET-S si è espressa all’unanimità per una limitazione a 100 franchi”.

Alla fine “è stato deciso di fissare l’importo a 150 franchi a partire dal 2025. Un limite di franchigia secondo il valore inferiore aumenterebbe in modo sproporzionato l’onere per lo sdoganamento e il controllo sia per l’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) sia per i viaggiatori. Più il limite di franchigia secondo il valore è basso, maggiore è il numero di sdoganamenti”.

“I privati possono dichiarare autonomamente all’importazione le loro merci con l’apposita app QuickZoll e pagare eventuali tributi direttamente mediante tale app , spiega il Consiglio Federale – A tutte le merci dichiarate via QuickZoll è applicata l’aliquota IVA normale dell’8,1 per cento (una perplessità che era emersa anche quando, qualche tempo fa, l’avevamo testata, ndr.) Per il momento, lo sdoganamento all’aliquota ridotta del 2,6 per cento è possibile soltanto verbalmente presso un valico di confine occupato o per scritto mediante cassetta delle dichiarazioni. Lo sdoganamento all’aliquota IVA ridotta mediante l’app QuickZoll è previsto presumibilmente a partire dal 2026”.

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2 Commenti

    1. C’era una volta la carta sconto carburante, proprio per scoraggiare il turismo del pieno oltre confine. Che fine ha fatto? Se siamo pirla (eufemismo) noi, che colpa ne hanno gli svizzeri?

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