E’ persona notoriamente mite, di grande garbo e pacatezza. Associarlo all’idea di uno scisma, dunque, pare quasi blasfemo. Ma tant’è.
Confcommercio Como ha perso un altro pezzo, lo storico funzionario Osvaldo Filippini ha fatto i bagagli, salutato chi doveva salutare (non è chiaro se proprio tutti gli ex colleghi) e se ne è andato.
Da anni responsabile Fnaarc (Federazione Nazionale Associazioni Agenti e Rappresentanti di Commercio) da oggi ha aperto la sezione locale di Federagenti, associazione alternativa.
Prima di proseguire, però, è bene chiarire qualche passaggio.
Esistono due storie recenti dentro l’associazione di via Ballarini. Una è quella che abbiamo raccontato a inizio estate e parte dalla prima rivoluzione interna all’Ente, tutt’altro che indolore, avvenuta poco più di anno fa.
Un golpe gentile, risultato di lunghissime trattative, diplomazie e mesi di lavoro portò, silenziosamente, alla conquista della maggioranza degli iscritti, dei voti e dunque al ribaltamento totale dei vertici di Confcommercio Como.
L’avvicendamento fra lo storico presidente Giansilvio Primavesi (12 anni di reggenza assoluta) e l’evvocato Giovanni Ciceri (Lariofiere) è stato il segnale radicale di una volontà di riforma.
La trasformazione annunciata nel luglio 2017 con le ultime elezioni ha avuto un significato profondo: riportare Confcommercio alla natura originaria: sindacato degli iscritti. Un indicatore fortissimo rispetto alle acque giudicate troppo placide e basse in cui tradizionalmente si è mossa la struttura.
Visto però che le rivoluzioni si fanno in un giorno ma poi si strutturano nel tempo, ecco che dopo 11 mesi, è arrivata arriva la prima scelta drasticamente politica. 14 giugno 2018: il consiglio dell’Ente ha nominato i nuovi CdA delle due società di capitale connesse a Confcommercio. Ceasco, che si occupa di contabilità e paghe e Cat Uptcs, specializzata in formazione, servizi e ambiente.
Ne è seguito il clamoroso addio allo storico monarca dell’Ente, Gianni Monetti, vicenda che abbiamo raccontato e dipanato ampiamente qui:
Fine dell’era Monetti, il cardinale di Confcommercio esce da via Ballarini
Un segnale radicale, potente all’interno di un’associazione dal peso specifico assoluto, in una Como dove il commercio è motrice e cuore pulsante del Pil. Per un Monetti che se ne è andato, un altro è rimasto – al momento – saldamente al proprio posto: Graziano, figlio di Gianni, è tuttora direttore dell’associazione.
Il doppio addio a Primavesi e Monetti in meno di un anno ha smantellato una somma di potere enorme concentrata in un unico cognome, massimamente rappresentata nell’asse d’acciaio che per dodici anni ha visto uniti i Monetti all’ex presidente Primavesi. L’immagine sopra racchiude quella geografia politica che la sommossa dello scorso anno ha disinnescato invocando, e ottenendo, il cambio di rotta.
La seconda storia ruota intorno alla figura di Monetti il giovane. Non sono mai state un mistero le proteste silenziose (mai nulla di ufficiale, più che altro voci – però credibili e sostanziose – rimbalzanti nei corridoi) circa approccio e metodo gestionale del super-direttore. Nei fatti i malumori ci sono stati e persistono.
Ancora oggi non è chiarissimo quale sorta di equilibrio permetta la coesistenza del direttore con il presidente.
Sta di fatto che anche nelle parole di Filippini, in controluce (ricordiamo l’incipit: grande garbo e pacatezza al limite dell’eccesso di bon ton), si legge una sorta malumore che ha portato, e porta, ad addii clamorosi (vedi intervista più avanti).
Tornando a oggi. La spaccatura e la nascita di FederAgenti Como sono annunciate il segretario generale dell’associazione, Luca Gaburro con qualche tono politico&polemico di natura generale e locale. “La decisione di aprire un ufficio a Como è maturata a seguito delle numerose sollecitazioni ricevute dagli agenti della zona, che chiedevano un diverso punto di riferimento per la difesa dei propri interessi nei rapporti con le aziende mandanti, non aderendo Federagenti ad alcuna delle controparti datoriali”.
“Da sempre – aggiunge – sottolineiamo infatti l’assurdità che una associazione che tutela i lavoratori aderisca ad una associazione che difende i datori di lavoro, talvolta addirittura usufruendo dei locali o appoggiandosi agli stessi legali per le cause di lavoro. Il fatto che Federagenti non aderisca a nessuna controparte è la cifra distintiva della nostra associazione ed è garanzia di assoluta indipendenza e libertà. Aspetti evidentemente apprezzati dai colleghi agenti di commercio, che non a caso nelle elezioni Enasarco – unico momento in cui le varie associazioni di categoria possono “pesarsi” – hanno consentito alla Federagenti di essere di gran lunga l’associazione più votata”.
Responsabile della nuova struttura locale è, come detto, Filippini.
Perché ha lasciato via Ballarini?
Dopo molti anni di lavoro per la stessa organizzazione è bello cambiare, rimettersi in gioco, trovare un nuovo ambiente. Trovo stimolante nasca qualcosa di nuovo sul territorio
Bene ma…
E’ naturale: se una persona si trova bene dove sta, non lascia
Già. Problemi con il nuovo presidente?
Assolutamente no, il mio addio non è legato al cambio di dirigenza, sia chiaro
Allora a cosa?
Negli anni, ripeto negli anni, le condizioni ambientali sono molto cambiate
Problemi con il direttore Monetti?
Mi ripeto, le condizioni sono cambiate e io ho cambiato per stare meglio. Ma sia chiaro la mia decisione non va contro l’apparato politico (la presidenza, Ndr)
Non risponde?
Negli anni parecchie persone storiche sono state lasciate a casa, se ne sono andate o sono state fatte andare
Lei è andato o è stato fatto andare?
Io sono felice di questa nuova sfida. L’associazione apre le porte ai circa 1.500 professionisti del settore residenti in provincia
L’ufficio Federagenti Como, via Giulini 20, è aperto tutti i giorni dal lunedì al venerdì e si riceve su appuntamento, da richiedere telefonicamente (031 4895537) o tramite mail (como@federagenti.org).