Diventa rovente la questione delle ricadute economiche legate al Coronavirus. Anche i sindacati tessili lariani, preoccupati per la filiera, scrivono a Confindustria chiedendo un incontro.
I sindacati “esprimono una forte preoccupazione per la filiera tessile moda-abbigliamento della nostra provincia: è doveroso non sottovalutare le notizie di disdette di ordinativi o la mancanza di forniture dovute sia alla situazione cinese sia ai recenti sviluppi italiani. Vi chiediamo un monitoraggio condiviso per affrontare la situazione, a tutela, prima di tutto, del lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori del settore”.
Rimarcato il peso specifico del settore tessile nel tessuto produttivo di Como (“circa 1200 imprese ed occupando circa 15000 addetti”), le organizzazione sottolineano altri aspetti.
“E’ opportuno – si legge – governare la situazione attuale coordinando le azioni che il distretto può e deve mettere in campo e, in particolare, intervenire per gestire al meglio l ‘eventualità del ricorso ad ammortizzatori sociali (utilizzando gli eventuali periodi di flesso produttivo per la formazione e la riqualificazione dei lavoratori), trovare strumenti per tutelare le piccole e medie aziende terziste, promuovere e sostenere le innovazioni di processo e di prodotto, sostenere ed incentivare le collaborazione tra aziende a/l’interno della filiera”.
“Per questo le segretarie di Filctem, Femca e Uiltec chieodono un incontro urgente per un confronto sulle posizioni e per condividere con la vostra associazione iniziative a sostegno del settore Tessile”, è la conclusione.