Per quanto l’eco comasco dei fatti romani possa essere flebile e indiretto – ma nemmeno troppo, anche soltanto pensando al drappello gigante di leghisti ai vertici romani (Alessandra Locatelli ministro, Nicola Molteni sottosegretario, Eugenio Zoffili, Erika Rivolta e Claudio Borghi parlamentari, ai quali si aggiungono i deputati Alessio Butti di Fratelli d’Italia, Giovanni Currò dei Cinque Stelle e Chiara Braga del Pd – impossibile non pubblicare la nota nazionale appena diffusa dal partito di Matteo Salvini.
Nota nella quale, in estrema sintesi, pare leggersi una sola parola: elezioni anticipate già in autunno, fine del governo con il Movimento Cinque Stelle.
Pubblichiamo dunque la nota leghista integralmente.
Nessuna richiesta di poltrone, nessun rimpasto di governo come nella prima repubblica.
Mai chiesto né chiederemo poltrone, lontani da qualsiasi ipotesi di rimpasto di governo.
C’è la consapevolezza e la presa d’atto che, dopo le tante cose buone fatte, da troppo tempo su temi fondamentali per il Paese come grandi opere, infrastrutture e sviluppo economico, shock fiscale, applicazione delle autonomie, energia, riforma della giustizia e rapporto con l’Europa tra Lega e 5stelle ci sono visioni differenti.
Il voto di ieri sulla TAV ne è solo l’ultima, evidente, irrimediabile certificazione.
L’Italia ha bisogno di certezze e di scelte coraggiose e condivise, inutile andare avanti fra no, rinvii, blocchi e litigi quotidiani.
Ogni giorno che passa è un giorno perso, per noi l’unica alternativa a questo governo è ridare la parola agli Italiani con nuove elezioni.
Un commento
Non comprendo. Dopo aver regalato il “reddito di cittadinanza” ai nuovi amici meridionali, bruciato i risparmi dell’INPS dell’era Boeri con quota 100, averci portato ai margini dell’UE e della politica internazionale, raccontato frottole su flat tax e autonomia, averci portato sulla via verso l’uscita del CIO, essersi fatti beccare a braccetto con le “amicizie pericolose” in Russia, eliminato gli 80 euro, aver governato con Toninelli (sich!)e Di Maio e, infine, essersi sentiti gli infiniti e deliranti comizi del loro “capitano”….cosa avranno da ridere? Mah…