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A sinistra si sogna una “Como Coraggiosa” anti destre: autocritica dura e modello Elly Schlein

Elly Schlein (ex Pd e Possibile) è appena stata nominata vicepresidente della Regione Emilia Romagna dal riconfermato presidente Stefano Bonaccini, con delega al Welfare e al Patto per il Clima, Elly Schlein. Ex europarlamentare, è stata eletta il 26 gennaio scorso con un numero di preferenze personali superiori anche ai candidati dei partiti maggiori.

L’exploit è maturato in una lista particolare: “Emilia-Romagna Coraggiosa Ecologista e Progressista” formata da Articolo Uno, Sinistra Italiana, èViva e altre realtà politico-associative locali. E oggi, su quell’esempio, anche a Como – ma forse sarebbe meglio dire in Lombardia – si tenta di gettare le basi per un’iniziativa simile.

A lanciarla è la coordinatrice provinciale di Sinistra Italiana, Celeste Grossi, con un primo appuntamento fissato per domani, giovedì 13 febbraio dalle 20.30, al Centro civico di Albate, di via Sant’Antonino 4 (ospite Mario Agostinelli, vicepresidente dell’Associazione Laudato Si’- Un’alleanza per il clima, la Terra e la giustizia sociale).

“Emilia Romagna Coraggiosa ha dimostrato l’esistenza una sinistra che guarda ai movimenti e chiude l’era delle divisioni, che si rinnova nei metodi e nelle proposte e per questo torna a fare la differenza – si legge nella nota di presentazione di Grossi – In Emilia Romagna una tessitura paziente ha intrecciato fili diversi: soggetti di cittadinanza attiva e partiti ̶ ArticoloUno, Diem25, Èviva, Sinistra Italiana ̶ Elly Schlein e le donne e gli uomini di Emilia Romagna Coraggiosa hanno stretto un patto tra generi e generazioni con un medesimo orizzonte politico: contrastare, insieme, le emergenze ambientali e sociali; frenare l’avanzata di una destra pericolosa e bugiarda; contribuire a costruire un futuro più equo per tutte e tutti”.

“Vogliamo che il metodo di Coraggiosa, una lista plurale, all’interno di una coalizione plurale, ispiri le altre regioni che andranno al voto e anche la politica nazionale – prosegue il comunicato – L’attuale, tumultuosa, fase politica ci spinge a rimettere in discussione molte delle certezze su cui la sinistra ha costruito la propria storia”.

Non manca un’autocritica a sinista, con toni anche piuttosto duri: “È una sfida che raccogliamo, consapevoli dei fallimenti politici e organizzativi degli ultimi anni. Sappiamo di essere parte della crisi, ma vogliamo dare un contributo alla sua soluzione. Vi è, in Italia, un’ampia disponibilità alla mobilitazione, ma anche un profondo scollamento tra essa e la politica organizzata, nelle sue diverse e spesso incomprensibili articolazioni”.

“Desideriamo confrontarci su come le sinistre italiane possano costruire un’alternativa coraggiosa al sistema socio-economico che distrugge i luoghi in cui viviamo, le acque che utilizziamo, l’aria che respiriamo, sfrutta il lavoro, accresce le disuguaglianze – è la chiusura – e su quali politiche possono essere concretamente agite per la conversione ecologica dell’economia e della società”.

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