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Aleotti, la parabola dei Cinque Stelle e l’addio a Beppe Grillo: “E adesso novità anche a Como”

Qualche settimana fa, il Movimento Cinque Stelle, sempre più a motore Giuseppe Conte, ha deciso per l’eliminazione del ruolo del Garante (ovvero del fondatore Beppe Grillo) e del limite dei due mandati. Tra gli iscritti comaschi che hanno votato anche uno degli “uomini forti” del territorio, Fabio Aleotti, 53 anni, due volte candidato sindaco a Como, la seconda con una lista civica ispirata al Movimento. Un mandato da consigliere comunale d’opposizione durante la giunta Landriscina e una recente tornata elettorale anche alle Europee, quando raccolse un discreto bottino di voti, poco meno di novecento. L’ingegnere Aleotti, attualmente funzionario in tema ambientale a Villa Saporiti, dopo aver lavorato tra l’altro per Confcommercio e la Città Metropolitana di Milano, spiega di aver votato tutti i punti del nuovo statuto.

“Sì, anche le modifiche riguardo i due mandati, dove se devo essere sincero, forse sarebbe stato necessario un distinguo – dice Aleotti – Io sarei passato da un’apertura parziale, ovvero mantenere il limite a livello nazionale, ma non impedire a chi arriva da importanti esperienze nazionali di portarle a livello locale, sul proprio territorio”.

Certo che l’addio a Grillo deve essere stato un addio pesante per chi non è entrato nel Movimento proprio l’altro ieri.
“Beh, onore e massimo rispetto a Grillo e al povero Casaleggio, sempre. Ma, dopo quindici anni, era anche giusto pensare a una ristrutturazione. Il tempo poi dirà se quanto deciso oggi avrà effetti positivi o negativi. Arrivavamo però da un primo periodo di continua ascesa, con il raggiungimento del 32% alle elezioni politiche, da due governi vissuti da protagonisti”.

Poi da Draghi in poi è arrivato il declino anche dal punto di vista dei numeri.
“Diciamo che l’errore che viene attribuito soprattutto a Grillo riguarda proprio la questione Draghi, vissuta proprio come un tradimento dalla base – sottolinea sempre Aleotti – Con Draghi, non solo il Movimento non ha potuto esprimere il capo del governo, come era stato con Giuseppe Conte, non aveva influenze su alcun Ministero e voci in capitolo su qualsiasi scelta. Uno dei fondamenti del Movimento Cinque Stelle è invece dare sempre la possibilità democratica di consultarsi su cosa sia giusto o sbagliato”.

Il nuovo corso dei Cinque Stelle 2.0 avrà effetti a breve anche a livello territoriale, come spiega lo stesso Aleotti: “Stiamo aspettando che si completi il ciclo su scala nazionale, poi presenteremo anche un nuovo coordinatore a livello cittadino” dice. Il nome non viene ancora svelato mentre a reggere il Movimento provinciale è stato confermato l’ex consigliere regionale Raffaele Erba. Il gruppo di attivisti comaschi ha poi costituito un gruppo territoriale Como Lago.

“Il coordinatore per la città e parte del Lario, avrà un ruolo importante anche in vista dell’appuntamento con le amministrative del capoluogo nel 2027, per le quali, non nascondo, si è già creato un importante gruppo di lavoro per scrivere il programma” spiega sempre Aleotti.

Facile pronosticare che l’argomento Ambiente sarà uno dei punti su cui gli ex grillini vorranno spingere sul territorio. Aleotti è stato anche vicepresidente della Commissione Ambiente a Palazzo Cernezzi fino al 2022. Per la scelta del candidato sindaco il Movimento potrebbe optare come in passato sulle “elezioni comunarie” tra gli iscritti. Quelle del febbraio 2017 vennero vinte proprio da Aleotti con ben il 53% delle preferenze.

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