Continua a far sentire i suoi echi lo scontro frontale tra il sindaco di Como Alessandro Rapinese da un lato, e tutti gli altri 20 comuni comaschi dall’altro, sul caso dell’Azienda sociale lariana. Dopo l’ultima polemica sul bando per la nomina dell’amministratore unico (con Palazzo Cernezzi che ha fatto tutto da solo e le altre amministrazioni che si sono addirittura rivolte all’Anac) e dopo lo sprezzante “comunelli” rivolto sempre da Rapinese agli altri sindaci (a cui aveva fatto seguito un durissimo intervento dell’assessore regionale Alessandro Fermi), ora è la Lega a muoversi.
“La Lega di Como esprime forte preoccupazione per la situazione che si sta creando nei rapporti tra il Comune di Como e i comuni limitrofi – segnala in una nota il segretario di sezione, Ivan Noseda – La mancanza di dialogo e collaborazione, a cui pericolosamente ci ha abituati il sindaco Rapinese, sta mettendo a rischio l’erogazione delle prestazioni sociali, fondamentali per chi ha bisogno di assistenza e le risorse necessarie per il supporto alle strutture che erogano i servizi. Il Sindaco ha iniziato una battaglia personale inutile rallentando l’erogazione delle risorse e in generale il funzionamento dell’Ambito territoriale”.
“La Lega non può tollerare che litigi personali e scarsa conoscenza delle tematiche sociali possa compromettere il benessere delle persone. Ci auguriamo che il Sindaco si ravveda, prima che sia troppo tardi – aggiunge Noseda – Ho appreso che, se le inadempienze del Comune di Como non dovessero sanarsi, potrebbe arrivare il commissariamento per la gestione dei servizi in raccordo con l’ambito. Questa sarebbe la sconfitta più grande per tutti, a partire dalle persone che hanno bisogno di ricevere servizi e prestazioni e che non sono interessate alle battaglie personali che questo Sindaco intraprende a discapito di una gestione più seria delle politiche sociali”.
Sul punto interviene anche la capogruppo della Lega a Palazzo Cernezzi, Elena Negretti: “Il sindaco Rapinese ha parlato in toni dispregiativi delle altre amministrazioni, definendo gli altri membri dell’Azienda Sociale “comunelli” e ritengo che questa costante mancanza di rispetto e di educazione celino in realtà l’incapacità del Sindaco di gestire i rapporti fuori dalla sua cerchia di influenza”.