Nei giorni scorsi raccontavamo l’intenzione della giunta del sindaco di Como, Alessandro Rapinese: un progetto sperimentale per la presenza sul luogo di lavoro (il Comune) degli animali d’affezione, qui: Il Comune di Como apre le porte a cani e gatti (e furetti?): progetto sperimentale per tenerli al lavoro. Adesso, con la pubblicazione della delibera dell’esecutivo è possibile comprendere meglio il progetto tra condizioni e regole.
E si legge:
[…] Questa Amministrazione intende promuovere azioni volte a incrementare il grado di benessere fisico, psicologico e sociale del proprio personale. Considerata la volontà di favorire la conciliazione vita – lavoro e quindi fornire strumenti che comportino una migliore pianificazione dei tempi di vita personali e lavorativi dei propri lavoratori compreso quindi il benessere derivante dal poter risolvere problemi organizzativi relativamente al proprio animale d’affezione. Preso atto delle recenti ricerche europee che attestano come le persone che portano spesso il proprio animale d’affezione in ufficio siano più soddisfatte delle loro condizioni di lavoro rispetto a chi lo lascia a casa; tali ricerche hanno inoltre messo in luce un aumento della concentrazione sul lavoro, della dedizione, della soddisfazione nella gestione casa-lavoro e in generale della qualità della vita lavorativa (compreso un miglior rapporto tra colleghi, riduzione dello stress, diminuzione delle conflittualità). […] Ritenuto di consentire ai dipendenti del comune di Como, per i soli uffici non aperti al pubblico e per un periodo sperimentale della durata di 6 mesi, di tenere il proprio animale d’affezione con sé durante le ore di lavoro secondo la disciplina di seguito riportata:
A. REGOLE GENERALI
Il Comune di Como nei soli uffici non aperti al pubblico, per un periodo sperimentale e per la durata di 6 mesi, consente ai dipendenti di tenere il proprio animale d’affezione nel luogo di lavoro durante le ore di lavoro alle seguenti condizioni e regole:
- La presenza dell’animale dovrà avvenire a turnazione qualora all’interno di un ufficio venga presentata al Direttore del Settore più di una richiesta; In caso vi siano più richieste nel
medesimo ufficio i richiedenti dovranno accordarsi preventivamente e definire un calendario condiviso da presentare al Direttore del Settore; - In ogni caso non potrà mai essere autorizzata la presenza di più di un animale in un ufficio durante la giornata lavorativa;
- L’animale dovrà permanere nell’ufficio del proprio padrone senza possibilità di spostamento in altri uffici, adeguatamente confinato/custodito al fine di circoscriverne la possibilità di libero movimento all’interno dell’ufficio;
- Il dipendente dovrà possedere, ove previsto dalla normativa vigente, un documento veterinario che attesti le regolari vaccinazioni dell’animale e deve dichiarare di aver effettuato i trattamenti antiparassitari idonei alla permanenza in ambienti pubblici;
- Dovrà essere garantita una adeguata condizione di pulizia dell’animale idonea alla permanenza dello stesso negli uffici;
- Il dipendente, nel caso in cui l’animale d’affezione sia di razza canina, dovrà avere con sé guinzaglio di una misura non superiore a mt 1,50 e museruola da applicare in caso di rischio
per l’incolumità di persone, animali o su richiesta dei colleghi; - Il dipendente dovrà utilizzare solo le pause lavorative per far effettuare una passeggiata all’animale da affezione allo scopo di consentire il benessere dello stesso;
- Il dipendente dovrà portare con sé strumenti idonei alla raccolta delle deiezioni e alla pulizia dell’animale secondo le regole vigenti sul territorio comunale e, laddove non normate,
secondo le modalità più idonee a garantire l’igiene del luogo; - Il tempo dedicato al proprio animale per questa o qualunque altra necessità di accudimento, ordinaria e straordinaria, non è tempo di lavoro e dovrà essere recuperato;
- Il dipendente ha l’onere di mantenere pulito l’animale e lo spazio a lui destinato, così come dovrà immediatamente pulire i luoghi eventualmente sporcati dall’animale;
- Il dipendente dovrà farsi parte diligente in modo da evitare che l’animale arrechi disturbo ai colleghi o ai soggetti che si trovino in ufficio;
- Il dipendente deve essere consapevole che il proprietario è l’unico responsabile di ciò che fa l’animale, non potendo in alcun modo essere chiamato in causa l’ente per il comportamento lesivo o dannoso dell’animale. Pertanto il dipendente proprietario dell’animale dovrà essere provvisto di apposita polizza di assicurazione di responsabilità civile per danni contro terzi e cose mobili;
- All’ingresso dell’ufficio dovrà essere esposto in modo evidente il cartello che indichi la presenza dell’animale in ufficio.
[…]
Seguono poi altre indicazioni circa la richiesta e il rilascio dell’autorizzazione per portare l’animale d’affezione (come dicevamo a quanto risulta si tratterebbe, stando ai registri nazionali cani, gatti e furetti).
Qui il documento completo, navigabile con barra in fondo:
delibera_giunta_n_54
4 Commenti
Il regolamento vale pure per gli animali d’affezione degli assessori?
Io trovo che sia un’ottima iniziativa e non capisco perché la si debba criticare ad ogni costo. Le regole mi sembrano piuttosto ferree quindi cosa ci sarebbe di così assurdo? Siate un po’ meno bigotti e più aperti di mente. Ciò non toglie che per “incrementare il grado di benessere fisico, psicologico e sociale del proprio personale” l’Amministrazione dovrebbe fare ben altro.
Continuano le sciocchezzuole populiste…
Fuffa,Fuffa,Fuffa,Fuffa…Fuffiiii