“Il Comune di Como non può continuare a ignorare le nostre domande sullo stato della struttura di via Conciliazione concepita per contrastare l’emergenza abitativa e che potrebbe essere utilizzata specialmente ora che le conseguenze portate dal covid-19 stanno mettendo in gravissima difficoltà tante famiglie comasche. Proprio nel momento del bisogno servono risposte chiare” così accusa in queste ore, con una nota ufficiale, Patrizia Lissi, consigliere comunale del Partito Democratico di Como.
“Siamo in un momento estremamente critico per tanti: dopo un posto di lavoro perso, la tragica conseguenza più probabile per chi non ha una rete di supporto è un ordine di sfratto e il trovarsi senza un tetto sopra la testa – è il pensiero della Dem – il Comune potrebbe fornire proprio quella rete di sicurezza riaprendo la struttura via Conciliazione e mettendola a disposizione delle famiglie in condizione di fragilità abitativa. Ma piuttosto che riavviare un servizio importantissimo e renderlo quanto più sistematico possibile si continua a tenere le persone in albergo: una misura che, per quanto utile nell’immediatezza dell’emergenza, rischia di essere puramente assistenziale. Già tempo fa chiedevo notizie sullo stato di via Conciliazione. L’unica risposta, ricevuta dall’ex assessore Locatelli, riguardava un problema di relativo sulle caldaie. Dopodiché della struttura non abbiamo saputo più nulla”.
“La stessa dinamica riguarda via Tibaldi. Altra struttura, medesima storia. Nel 2016 il Governo Renzi ha stanziato 400mila euro per il recupero dello stabile. Centinaia di migliaia di euro di cui si è persa traccia mentre moltissime persone hanno bisogno”.
“Dal Comune esigiamo risposte su questi spazi che potrebbero rendere un servizio estremamente positivo alla comunità nel momento del bisogno che ma invece sono lasciati vuoti, a marcire” conclude Lissi.