“È incomprensibile come un’assessore al commercio possa preferire e quindi promuovere una misura puramente assistenzialistica come i ristori, mirata ad una necessaria, ma solo parziale, copertura delle entrate destinate ai periodi di chiusura, invece di incoraggiare il cashback e la lotteria degli scontrini, che rappresentano, dati alla mano, una vera e propria politica di stimolo del consumo nei negozi di prossimità”.
Replica così il deputato pentastellato Giovanni Currò dopo il durissimo affondo, riportato su queste pagine, arrivato dall’assessore al Commercio del Comune di Como, Marco Butti (Fratelli d’Italia).
““Il Cashback così come l’inutile lotteria degli scontrini – ha detto tra l’altro l’assessore al Commercio di Palazzo Cernezzi – ha creato non pochi problemi e gli effetti sono ben poco significativi. Inoltre, non è affatto così che si avvicinano commercianti e cittadini alla pubblica amministrazione”.
Replica dunque Currò: “Mi chiedo come sia possibile che un assessore al commercio non abbia, quantomeno, il sentore dei dati di netto incremento rispetto all’uso di questi strumenti. Sono 8 milioni i cittadini aderenti al servizio: i dati ci dicono che si è avuto un incremento medio di utilizzo dei mezzi tracciati di pagamento del 20% nei soli primi 3 mesi”.
“Ma la cosa che mi stupisce di più è come non si possa comprendere la vera utilità di aver caricato i mezzi di pagamento sull’App Io, cosa che consentirebbe gli enti locali, tra i quali anche il Comune di Como, se solo vi aderisse, una migliore gestione delle entrate dei tributi e della riscossione delle stesse”.
E conclude: “L’assessore potrebbe quindi decisamente abbassare le tasse ai cittadini, compresi quei commercianti in difficoltà, se solo si adeguasse a questi strumenti di digitalizzazione e automazione dei pagamenti tramite pagoPA. Prima di disapprovare misure di impulso economico, peraltro sempre perfettibili, credo che ci si debba interrogare se si sia fatto tutto il possibile, nell’ambito delle proprie competenze, per aiutare davvero i cittadini del proprio territorio invece di puntare il dito sbagliando decisamente mira”.
4 Commenti
Aiuta i negozi e combatte l’evasione. Bene il cashback. Male i partiti che non combattono l’evasione fiscale per motivi elettorali. Molto Male.
Infatti è sotto gli occhi di quasi tutti che da quando c’è il cashback, gli acquisti dei negozi fisici sono decollati mentre quelli dell”e-commerce sono crollati. Se l’obiettivo era ridurre il contante (cash back per l’appunto) posso capirlo ma incentivare le vendite dei negozi di prossimità….non capisco proprio. E se fosse, che successone!?
Il cashback vale solo per gli acquisti fatti in negozi fisici , per cui non capisco……. come non capisca…… che si incentivano gli acquisti in negozio, a scapito di chi acquista On Line. Ovviamente negli acquisti sono compresi, anche la grande distribuzione e i negozi di prossimita’.
Non è difficile da capire …… mi sembra …..
Strano. Ero convinto che il cashback fosse un sistema per incentivare i pagamenti elettronici e disincentivare l’uso del contante: un modo non particolarmente efficace per far emergere il sommerso ma nato e sviluppato principalmente per quello. Cosa c’entra con la promozione degli acquisti dei negozi di prossimità? Era quello l’obiettivo? Se lo dice l’Onorevole Currò. È vero, l’ha votato in Parlamento e avrà compreso meglio di chiunque altro lo scopo. E ritiene seriamente che sia un’iniziativa veramente utile per risolvere la crisi del piccolo commercio? Devo essere onesto, non ho molta simpatia per gli esponenti della destra in generale e in particolare per quella meloniana. Tuttavia, tra loro che vogliono risolvere qualsiasi cazzata con lo spiegamento delle truppe cammellate e questi che pensano di risolvere la crisi dei negozi di prossimità con le cazzate; prendo, senza dubbio, più sul serio i primi. Ed è tutto dire… ?