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Caso nidi, dopo l’assemblea le minoranze: “Il sindaco cita i numeri ma serve cura per le famiglie. Bisogna aprirne di nuovi”

Minoranze (Pd, Svolta Civica, Lega, Fratelli d’Italia, Noi con L’Italia e gruppo misto) sempre unite a Palazzo Cernezzi. Dopo l’assemblea di ieri sera sulla chiusura dei nidi convocata dal comitato genitori e a cui si è presentato anche il sindaco Alessandro Rapinese, ecco che arriva una ferma presa di posizione:

Ieri sera presso l’aula magna della scuola secondaria “Foscolo” di via Borgovico si è tenuta un’affollatissima assemblea di genitori, nonni, insegnanti e operatori dei servizi educativi per discutere sulle scelte che l’amministrazione comunale sta mettendo in atto in materia di asili nido e scuole materne.

Le puntuali relazioni delle relatrici hanno invitato l’intera assemblea a mettere al centro delle decisioni il benessere e la crescita dei bambini che frequentano i nidi comunali, e non i soli aspetti economici. Le spese per il servizio dei nidi non sono infatti soltanto dei costi ma soprattutto degli investimenti per le nuove generazioni e per le loro famiglie. E’ stata anche evidenziata l’importanza dei servizi di prossimità, soprattutto ai bambini da 0 a 6 anni, da garantire con strutture presenti nello stesso quartiere.

In particolare per il quartiere di Borgovico la presenza di un polo 0-6 anni, costituito dall’attuale copresenza nella stessa struttura di un asilo nido e di una scuola materna, e che costituisce una precisa indicazione ministeriale, verrebbe meno con la chiusura del nido ponendo fine ad un’esperienza che le educatrici presenti hanno confermato essere un fattore molto positivo per i bambini.

Ancora una volta il sindaco si è limitato a replicare, contestato dagli astanti, citando esclusivamente numeri e cifre.

Il sindaco e la sua maggioranza non riescono a capire che una comunità, un quartiere, si regge sullo sviluppo delle relazioni e sulla cura delle famiglie a partire dalle giovani coppie; è quindi privo di logica quando Rapinese fa il parallelismo con i quartieri dove non sono presenti gli asili nido; la soluzione non è infatti chiudere, ma casomai aprire nidi anche in quei quartieri che ne sono privi.

Ci si aspettava anche un contributo da parte dell’assessore alle politiche educative Nicoletta Roperto che invece, pur presente all’assemblea, ha ritenuto di non intervenire.

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