Un maxi incremento dei costi per la frana di Civiglio con timori per un allungamento dei tempi sul ritorno alla normalità nel quartiere. E poi i dubbi sul rispetto dei tempi sia per la costruzione del nuovo polo dell’infanzia in via Longhena ad Albate, sia sul reale avanzamento del progetto presentato in grande stile lo scorso marzo per realizzare le nuove piscine a Muggiò. E’ stato un Vittorio Nessi scatenato, quello che ieri sera in consiglio comunale ha sollevato tre temi caldissimi per l’amministrazione Rapinese. Alle ultime due domande e alle osservazioni del consigliere di Svolta Civica, pur replicando proprio dopo il suo intervento, il sindaco non ha risposto.
Insomma, non ci sono solamente i giardini a lago ridotti a un cumulo di macerie e lo stallo sulla Ticosa nel frattempo tornata un bosco, tra i grattacapi della giunta.
Prima questione, quella dei lavori per la messa in sicurezza del fronte franato nel quartiere di Civiglio nel maggio 2024. In aula si è appreso che i lavori costeranno ben mezzo milioni, ossia 200mila euro più dei 300mila previsti inizialmente. “E’ colpa mia se la stima dei tecnici è cambiata? – l’unica concessione di Rapinese – I tecnici mi dicono che i 300mila euro bastano, e io dovrei fare finta di niente? E’ normale, capita. Sono pronto a scommettere che ogni volta che chiamate l’idraulico pensavate di spendere 50 euro e poi gliene date 150”.
Al proposito, però, Nessi ha affermato che “questo vuol dire che l’inizio dei lavori si sposta ancora, con un ritardo ingiustificato che è giudicato intollerabile dalla popolazione”. “Non è stato perso un giorno”, ha ribattuto il sindaco che ha accusato di “cercare di mistificare la realtà parlando alla pancia di gente che può anche non sapere”, appellando poi “all’onestà intellettuale”.
Il caso dell’asilo di via Longhena
Sul maxi intervento per il polo dell’infanzia di via Longhena (chiuso per 3 anni dal 1° luglio 2023, per lavori da oltre 5 milioni totali di cui 3 dal Pnrr), ieri Nessi si era recato prima della seduta a ispezionare il sito. E questo è ciò che ha riferito: “Sappiamo la fretta con cui è stato sgomberato l’asilo, l’appalto è stato assegnato nel 2023 ma io stamattina sono passato e ho trovato un cantiere abbandonato. Non ci sono operai, le impalcature sono affastellate come sono state depositate, c’è l’erba alta e mi è venuto il parallelo con i giardini a lago (cantiere nemmeno a metà, con l’azienda cacciata dal Comune)”.
Le piscine a Muggiò
Nessi è andato all’attacco anche sul progetto da 55 milioni per le nuove piscine a Muggiò, riallacciandosi anche al fatto che nel 2027 Como ospiterà gli Open Master Series Como Lake 2027, evento master di sport estivi che vedrà coinvolte le città di Como, Lecco e Varese e che prevede anche gare di nuoto in vasca olimpionica. L’intervento era stato ufficialmente presentato il 6 marzo scorso e la tempistica indicata annunciava la prima delibera per avviare formalmente l’iter entro 90 giorni, termine dunque già passato, con avvio cantiere a inizio 2027.
“Ma dai miei accessi agli atti – ha affermato in consiglio l’esponente di Svolta Civica – la procedura di partenariato è praticamente ferma, non è stata ancora fatta la valutazione economica. Però per l’autunno 2027 dovrà essere pronta una piscina olimpionica per le gare. L’autunno 2027 è dietro l’angolo e non vorrei che non fossimo in grado di rispettare quanto promesso”.
Come detto, su via Longhena e su Muggiò il sindaco non ha replicato.