Prima le premesse e le cortesie istituzionali, di rigore. “Vittorio Nessi è un galantuomo, persona degnissima e più che preparata. Lavoreremo bene insieme”.
Poi: “Sono felice che la commissione sia nata, oggi c’è”.
Punto. Perché il contentino della vicepresidenza non spiega tutto (qui abbiamo raccontato il bon geste), non sana antiche fratture, malesseri mai veramente superati. Sergio De Santis (Fratelli d’Italia) dal maggio scorso si batte per la nascita della Commissione Sicurezza, nonostante le resistenze leghiste e della civica Insieme a un certo punto è stato certo di aver portato a casa il risultato (costituzione e nomina alla guida). Invece no.
Commissione Sicurezza: Nessi presidente. Bon Geste per De Santis eletto vice
Con la crisi di maggioranza l’organismo viene fatto nascere in consiglio con il voto delle opposizioni (non Rapinese) e di Forza Italia (con un’imbarazzante, ma necessaria ai fini delle diplomazie interne, astensione dei Fratelli).
Ecco, gli azzurri. Non li nominate a De Santis se volete evitare la furia (garbata, sempre, ma comunque furia) del consigliere, se preferite non rovinargli la serata.
“Mi hanno chiesto di fare un passo indietro per il bene della giunta, perché con la nascita della commissione avremmo messo in sofferenza l’esecutivo – dice De Santis – e il passo, di lato, io l’ho fatto. Non sono un masochista, non ho lavorato per niente, ho agito per una ragione. Poi Forza Italia in questi mesi è andata avanti per la propria strada. Tornassi ad allora non prenderei le stesse decisioni”.
Quindi le accuse al capogruppo azzurro, Enrico Cenetiempo. “Ha proposto il nome di Nessi, oggi lo ha fatto votare, sostenendo che ci sia la tradizione delle Commissioni Speciali in capo alle minoranze. Cos’è tutto questo garantismo? Allora perché, a inizio mandato, non hanno eletto Ada Mantovani (Lista Rapinese, Ndr) la più votata dai cittadini, presidente del Consiglio? Perché il garantismo va a singhiozzo?”. Poi la precisazione: “Ribadisco massima stima per Nessi e per la presidente del Consiglio Anna Veronelli, competente, preparata e inappuntabile. Il mio problema è politico, loro non c’entrano”.
Il problema è Forza Italia, si è capito. “Dicano cosa vogliono fare, dove vogliono andare. Spieghino ai cittadini, agli elettori di centrodestra cosa stanno facendo. Perché non hanno proposto un loro nome per la presidenza della Commissione? Sono dei Robin Hood de noantri, tolgono di qui, danno di li cercando di ripristinare non si sa quale giustizia. Hanno un problema con me? Con Fratelli d’Italia? Lo dicano”.