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Como, anche il deputato Currò (Cinque Stelle) nel suo piccolo si infuria. E attacca Butti

(Immagini del deputato Giovanni Currò tratte dalla pagina Facebook istituzionale)

Scoppia una guerra a colpi di botta e risposta – almeno a Como – tra Fratelli d’Italia e il Movimento Cinque Stelle. A sfidarsi (verbalmente e a distanza) sono il parlamentare meloniano, Alessio Butti, e il deputato comasco pentastellato Giovanni Currò. Ad aprire le danze, ieri, era stato Butti che aveva attaccato pesantemente il Decreto Dignità preparato dal ministro del Lavoro e leader del Movimento, Luigi Di Maio (qui il resoconto).

Oggi Currò – finora piuttosto defilato in tema di polemiche – sulla scia del famoso libro di Gino e Michele “Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano”, mette da parte l’aplomb consueto e contrattacca. Nel mirino, proprio Alessio Butti.

“Il Senatore Butti dopo mesi batte un colpo, ma pare dimenticare cosa dice l’articolo 36 della nostra Costituzione – afferma in una nota il deputato comasco dei Cinque Stelle – Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. Pur apprendendo con grande soddisfazione che il collega, alla 6ª Legislatura, sia preoccupato per gli effetti economici locali di un Decreto, da dottore commercialista che ha il sentore quotidiano dell’economia reale, posso rassicurare che tale preoccupazione sarà sempre il faro che guiderà tutto il mio mandato (il 1°) e per qualsiasi provvedimento, non a caso ho scelto di essere nella VI Commissione Finanze”.

“Mi fa un enorme piacere che il Sen./On. Butti abbia incontrato le associazioni locali – prosegue all’attacco Giovanni Currò – perché nel corso delle audizioni dell’esame del DL dignità nelle Commissioni congiunte Finanze e Lavoro della Camera, lui non era mai presente (dove lui ovviamente, stante la sua preoccupazione, poteva assistere, informarsi, prepararsi e contribuire la sua lunga esperienza).Rilevo con dispiacere, che le sue fonti si limitano alla sola stampa, poiché il DL Dignità, contrariamente al suo pensiero, ha raccolto per la maggior parte delle audizioni una buona soddisfazione dagli operatori e dalle parti sociali”.

“Se aveva operatori da proporre in audizione, avrebbe potuto farlo tramite il suo capogruppo di commissione, ma quelli che forse lui cita fanno riferimento sempre a Confindustria – aggiunge il parlamentare comasco pentastellato -Al riguardo, torno a sottolineare che le sole voci negative sono arrivate solo da Confindustria e da Boeri, ma come M5s ci siamo già espressi ampiamente sul tema. Sono invece preoccupato per i cittadini di Lecco che hanno votato Butti e Fdi ed invece si sono ritrovati un allineamento di pensiero con il PD, il tutto risulta decisamente pittoresco”.

Devo, però, constatare qualcosa di anomalo nelle dichiarazioni.Il Deputato dichiara che Fdi presenterà circa 100 emendamenti e al riguardo, mi domando, ma se il testo non è ancora stato licenziato dalle commissioni, come fa a presentare emendamenti futuri? Conosce già il testo che uscirà dalle commissioni martedì 24 luglio? – Mi permetto di informare il Dep./Sen. che gli emendamenti presentati da Fdi nelle commissioni, lì dove avrebbe potuto assistere, viste le sue preoccupazioni, sono al vaglio di ammissibilità degli uffici già da giovedì 19/07 alle ore 20.00 (sono circa 890). L’esame nelle commissioni partirà lunedì per poi concludersi martedì, dove il testo sarà licenziato e trasmesso all’Aula e lì lo attenderanno i “100 emendamenti futuri” annunciati da FdI”.

“Quanto alla nuova rimodulazione dei contratti di lavoro, credo fortemente che una impresa che investe nella crescita del know how interno, non si porrà nemmeno la questione ed avrà il nostro pieno sostegno – conclude Currò – se invece un’impresa vuole investire nella precarietà selvaggia e magari poi delocalizza pure, allora da noi non ci sarà alcun sostegno. Le imprese vanno liberate dalla burocrazia costosa, inutile ed illogica, proprio ciò che si prefigge il DL dignità ed al riguardo ho già depositato degli emendamenti integrativi in tal senso. Sul gioco d’azzardo mi preoccupa come ci sia più attenzione alle aziende (al quale con il DL vieta la sola pubblicità come per le sigarette) che ai cittadini che soffrono per questa piaga che sta rovinando migliaia di famiglie e con enormi costi sociali. Evidentemente Fdi e Pd da questo decreto escono con altre priorità comuni”.

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