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Como, arriva il no di Anzaldo al consiglio comunale sulle scuole. Le minoranze unite: “Sono arroccati a palazzo”

I gruppi di minoranza del Comune di Como avevano chiesto una seduta aperta di consiglio comunale sul tema delle chiusure delle scuole, ma arriva un secco no. A comunicare il diniego alla proposta, il presidente dell’assemblea cittadino Fulvio Anzaldo.

“Abbiamo appreso con dispiacere della decisione del presidente del Consiglio comunale di rigettare la nostra istanza di una seduta “aperta” sul dimensionamento scolastico – affermano in una nota congiunta tutti i gruppi di opposizione – Una proposta che avevamo avanzato per permettere anche a insegnanti, genitori e sindacati di partecipare e di confrontarsi con l’Amministrazione comunale per arrivare a una soluzione condivisa e vantaggiosa per tutti. Purtroppo, ancora una volta, questa possibilità ci è stata negata, ma è stata negata soprattutto ai cittadini”.

“L’Amministrazione continua sulla propria linea di chiusura, arroccata nel palazzo e incapace di confrontarsi con i cittadini e di rendere conto delle proprie decisioni – è la polemica conclusione – Un tema così importante avrebbe meritato maggiore apertura e coinvolgimento. Concetti democratici che, purtroppo, sembrano ancora una volta estranei a chi sta amministrando la nostra città”.

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14 Commenti

  1. Rapinese Sindaco sembra convinto della sua decisione di chiudere le scuole. Evidentemente ritiene di avere valide argomentazioni. Tuttavia questo rifiuto di discutere l’argomento in Consiglio, pone qualche domanda. Per quale motivo, se ha valide argomentazioni, teme la discussione in Consiglio Comunale? Teme che non siano così valide come crede? Teme che le argomentazioni delle opposizioni gliele smontino? Oppure, teme che il fido Anzaldo perda quel minimo di credibilità che ha ancora come figura super partes del Consiglio Comunale? Mah, l’ultima è improbabile. Ormai siamo abbondantemente sotto la soglia del minimo.

  2. Con voi Como ha toccato..il fondo…mai come in questo periodo citta’ sporca…giardini distrutti..e chissa fino a quando..buche ovunque rischiose per tutti…lavori non finiti…progetti incompiuti…in un clima poco democratico..con arroganza estrema verso i cittadini e tutti coloro che cercano un dialogo.Siete l’ espressione di quello che non si puo’ chiamare democrazia..Non ci resta che il conto alla rovescia.

  3. Siete il peggio che Como abbia avuto come governo….il contrario della democrazia, del dialogo, della trasparenza, della capacita’ di mediare,…..in un sola parola pessimi

  4. peccato. credo che il confronto con i cittadini sia utile e necessario.. poi questo “alzare muri” porta solo a un clima più teso, quando forse sarebbe bastato aprire un dialogo, spiegare la situazione reale e quale siano i programmi e le intenzioni. mettersi sul piedistallo e pretendere che si sia tutti d’accordo, tutti zitti e muti davanti al capo … beh è una visione, un metodo che poco hanno a che vedere con la democrazia, almeno per come la si intende nelle democrazie riconosciute come tali…

      1. Dai Rapi, te la fai sotto ammettilo. Più fai disastri più hai paura del confronto con i cittadini comaschi. È normale, la storia lo insegna.. succede a tutti i dittatori, dittatorini e dittatoruncoli

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