Monta la protesta per le nuove tariffe della sosta, rincarate in diverse zone di Como. Dopo i primi casi specifici delle conseguenze, si accende anche lo scontro politico.
“L’annunciata rivoluzione della sosta per i residenti è l’ennesimo bluff del sindaco Rapinese – dicono Daniele Valsecchi, segretario cittadino Pd, e Stefano Legnani, consigliere comunale – In occasione dell’approvazione del nuovo regolamento aveva pomposamente affermato: ‘nessun residente resterà senza posto auto’. Invece, se anche saranno accolte tutte le domande che le famiglie presenteranno, si potrà al massimo garantire ai residenti un permesso di sosta per un posto auto, che poi però dovranno avere la fortuna di trovare, che è cosa ben diversa dal posto auto garantito che è stato promesso dal sindaco. Buona fortuna quindi alle famiglie che saranno alla ricerca del parcheggio. Tra l’altro il numero massimo di permessi di sosta assegnabili in tutta la città sono diventati 950 a fronte di 1303 permessi attualmente assegnati tra gialli e blu”.
Secondo i dem, “altra grave decisione è la riduzione dei posti blu dove potranno parcheggiare i residenti; attualmente quelli con il permesso blu possono parcheggiare in tutti gli stalli della loro zona. Con la nuova regolamentazione, in molte vie dove è adesso è possibile, come Via Rezzonico dove vi sono molti condomini, non si potrà più fare; non vi è però alcuna ragione per questa limitazione che invece ridurrà sensibilmente la possibilità per i residenti di trovare uno stallo libero”.
Vi è poi la questione dei rincari: “E’ stato inoltre introdotto un pesante inasprimento tariffario, la cosiddetta tariffa Vulcano, in tutta la zona a ridosso del lago dove si pagherà per tutte le 24 ore; aumenti che peseranno su tutte le categorie di utenti. Chi dovrà recarsi in centro città, dove sono concentrati tanti servizi e utenze commerciali, subirà un salasso, una vera e propria tassa occulta”.
“Tali aumenti nelle intenzioni del sindaco dovrebbero scoraggiare la sosta dei non residenti per favorire quella dei residenti che dovrebbero così trovare più facilmente degli stalli di sosta liberi – aggiungono Valsecchi e Legnani – Ma il problema della sosta inoperosa non si risolve cambiando il regolamento o aumentando le tariffe: senza continui e puntuali controlli, come si potrà evitare la sosta senza pagamento da parte dei non residenti, in particolare nelle ore serali e notturne quando i residenti rientrano a casa dal lavoro e debbono parcheggiare l’auto?”
“L’obiettivo in realtà non è quello di favorire i residenti, che anzi vengono penalizzati con molte limitazioni, ma quello di fare cassa – conclude la nota – E ciò trova conferma anche dalla trasformazione di molti posti bianchi in posti auto blu e dalla totale eliminazione della sosta gratuita nei giorni festivi anche in quelle zone più lontane dal centro storico dove la domenica non parcheggiano né i turisti né i lavoratori pendolari, ma solo i residenti”.
“Che fine hanno fatto le promesse elettorali del sindaco? Quello che diceva: ‘in passato abbiamo assistito alla demonizzazione degli stalli della sosta in prossimità del centro. Il nostro punto di vista è contrario: i parcheggi servono e servono soprattutto dove si trovano i servizi di cui i cittadini necessitano, molti dei quali, appunto, sono proprio in centro e/o in prossimità delle aree della città più densamente popolate’. Un vero e proprio programma di carta straccia. Il consigliere Rapinese che a suo tempo accusava le altre amministrazioni di fare diventare Como una città per ricchi, si è rapidamente trasformato nel sindaco che di fatto espelle dalla città coloro che hanno meno risorse. Perché questa è la sua “rivoluzione della sosta”: un sopruso nei confronti dei cittadini, un nuovo salasso sui comaschi”.