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Como, dimissioni e revoche. Le opposizioni: “La giunta Rapinese si sgretola”, “Arriveremo al mono-assessore?”

Si scatenano le opposizioni dopo l’ennesimo scossone nella giunta Rapinese, il terzo in due anni, con la revoca delle deleghe all’ex assessore Francesca Quagliarini.

“Apprendiamo con stupore, e preoccupazione, la notizia dell’ennesima revoca dell’incarico di giunta di un assessore – si legge in un nota della Lega firmata dal segretario cittadino Ivan Noseda – Dopo Lombardi è la volta di Quagliarini e questo mese abbiamo assistito anche alle dimissioni dell’assessore Anselmi. La giunta di Como si sgretola perché il sindaco non va d’accordo con nessuno e chi ci rimette è la nostra città che negli ultimi 2 anni è rimasta completamente paralizzata”.

Anche il consigliere comunale di FdI, Lorenzo Cantaluppi – in autonomia – ha diffuso un comunicato: “La Giunta Rapinese perde un altro pezzo – commenta – Dopo la veloce estromissione dell’assessore Lombardi pochi mesi dopo il voto, e le recenti dimissioni dell’assessore Anselmi, arriva oggi la notizia della cacciata dell’ assessore Quagliarini, alla quale erano affidate anche deleghe di una certa delicatezza come i Quartieri e le Pari Opportunità. Il tutto ovviamente nel più totale silenzio dei Consiglieri del Gruppo Consiliare di maggioranza, dal quale mai si è levata una parola di vicinanza per gli “ex” o di protesta. Forse non sanno che loro non possono essere revocati? La Città perde opportunità – vedi Cariplo – e la Giunta perde pezzi. Per favore torniamo al voto e mettiamo fine a questa Amministrazione”.

A seguire, è intervenuto con un video anche il segretario cittadino di FdI, Sergio Zauli.

Sul caso del giorno è intervenuto anche il Pd con una nota:

La revoca da parte del Sindaco Rapinese dell’assessore Quagliarini, a pochi giorni di distanza dalle dimissioni dell’assessore Anselmi, fa sorgere diversi interrogativi.

Se rispetto alle dimissioni dell’assessore Anselmi non si è potuto che prendere atto, rispettandole, delle ragioni personali che le avevano motivate, la revoca dell’assessore Qaugliarini assume un ben diverso significato.

E ciò anche considerato che il è terzo assessore che lascia la Giunta Rapinese in due anni di amministrazione, senza dimenticare il pesante ridimensionamento lo scorso anno delle deleghe dell’assessore Colombo dopo il fallimento degli eventi estivi a Villa Olmo.

Nel decreto di revoca si afferma che l’impegno dell’assessore si è rivelato inferiore alle aspettative e che nella sostanza può essere ritenuto nel complesso insoddisfacente, tanto da compromettere la realizzazione del programma di mandato; si tratta non solo di giudizio a dir poco pesante sulle qualità dell’assessore, ma anche del solito tentativo del Sindaco di scaricare su altri i fallimenti e i ritardi della sua amministrazione.

Ma soprattutto si legge che la permanenza dell’assessore Quagliarini avrebbe pregiudicato irreparabilmente gli equilibri all’interno della Giunta Comunale.

Ma quale è il significato di questa affermazione? A quali “equilibri” all’interno della Giunta si riferisce? E’ un messaggio indirettamente inviato a qualche altro componente della maggioranza?

Il Sindaco, parlando della propria maggioranza, ha sempre utilizzato la retorica del “siamo un sol uomo” che distinguerebbe la sua amministrazione monocolore da quelle di coalizione che hanno governato in precedenza la città.

Questa retorica sembra ora non funzionare più.

Che monocolore non faccia più rima con monolitica?
Alla luce di queste vicende la città ha diritto di sapere se questa maggioranza è ancora in grado di proseguire nel suo percorso; non ha certo bisogno di una maggioranza e di una Giunta divise.

Per garantire un efficiente funzionamento dell’amministrazione comunale si devono anche al più presto individuare i nuovi assessori non essendo pensabile, per il bene della città, che il Sindaco possa gestire un numero così sproporzionato di deleghe.
D’altra parte vi è un limite umano anche per coloro che si definiscono il numero 1 o Superman; o forse, oltre alla maggioranza monocolore, dovremmo aspettarci una Giunta con un mono assessore?

10 agosto 2024

Daniele Valsecchi – Segretario cittadino del PD
Il gruppo consiliare del Partito Democratico

Anche il segretario provinciale di Forza Italia, Sergio Gaddi, si è espresso: “Pezzo dopo pezzo si sgretola la giunta di carta che il sindaco amante dei fumetti si è costruito. La Como che sognava da bambino sta vivendo l’incubo della sua pessima gestione, ma forse ancora crede che la città sia la propria cameretta dei giocattoli. Giorno dopo giorno scopriamo invece che la sua amministrazione è solo un grande bluff fatto di incompetenza, di fumo, di battute tristi e di una oramai patetica supponenza”.

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4 Commenti

  1. Rapispeak:

    “il cui impegno all’interno della Giunta si è rivelato inferiore alle aspettative e nella sostanza può essere ritenuto oggi nel complesso insoddisfacente; e dunque per quanto sopra esposto potrebbe compromettere la realizzazione del programma di mandato, oltre che pregiudicare irreparabilmente gli equilibri all’interno della Giunta Comunale e far venir meno le basi per una futura e proficua collaborazione in merito agli indirizzi programmatici”. 

    Traduzione:
    ‘Inferiore alle aspettative’ significato:
    L’inchino dovuto non era abbastanza inchinante;
    Il mutismo atteso non era abbastanza muto;
    La risata fragorosa ad ogni battuta del Sindaco non era abbastanza fragorosa.

    ‘Gli equilibri al interno della Giunta’ = una squadra di yesmen che pende dalla labbra del Sindaco.

    ‘Gli indirizzi programmati’ = fare a meno della democrazia e raggiungere il sogno di una vita: l’etat c’est moi.

  2. La situazione è imbarazzante. La Giunta dovrebbe essere un organo collegiale mentre di fatto agisce come un organo monocratico. Non è possibile che una persona sola si tenga tante deleghe, poi così importanti. Forse si è veramente arrivati al capolinea e il Sindaco dovrebbe fare un mea culpa per tutto quello che sta accadendo (dimissioni, revoca, bandi persi, perdita di finanziamenti, fuga di personale etc etc).

  3. Sono perfettamente d’accordo, con il Consigliere CANTALUPPI, che così nn si può andare avanti.
    Questo ridimensionamento di Assessori nn si era mai visto nelle varie Giunte del Comune di Como e, soprattutto, l’indifferenza “interessata” dei colleghi e dei Consiglieri della maggioranza.
    Certamente, il depauramento di Assessori è deleterio nell’amministrare una città importante come Como, la quale ha bisogno di continuità amministrativa, per lo sviluppo positivo della stessa
    Invece, da 2 anni nn c’è tranquillità nell’amministrare “la cosa pubblica…”
    Si verificano liti continue con altri Enti, con i vicini di casa (Sindaci,
    Presidente Provincia,), dimissioni continue di Dirigenti, trasferimenti di dipendenti, etc.
    Pertanto, diamogli un taglio e, come suggerisce il Capo Gruppo Consiliare di FDI, ritorniamo immediatamente alle urne, per non creare ulteriori danni alla città.

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