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Como, il consenso del sindaco Rapinese cresce ancora: i dati del sondaggio sui due anni di governo

Secondo il Governance Poll del Sole 24 Ore sui sindaci delle città capoluogo di provincia, il primo cittadino di Como Alessandro Rapinese continua a guadagnare consenso dopo due anni pressoché esatti a capo dell’amministrazione. La graduatoria stilata dal quotidiano economico-finanziario è di fatto una comparazione in termini di gradimento tra i voti ottenuti il giorno dell’elezione e l’esito del sondaggio dell’Istituto Noto compiuto ora.

Ebbene, il sindaco di Como – secondo il Governance Poll 2024 – è passato dal 55,4 del giorno in cui vinse il ballottaggio con Barbara Minghetti nel 2022, al 59% di oggi, con un +3,6%. Una dato positivo e in crescita costante (nel 2023 il gradimento  era già salito al 57,5) e ancora migliore se si considera che dal sondaggio emerge che solamente un sindaco su quattro ha incrementato il consenso rispetto al giorno delle elezioni.

L’aumento del gradimento colloca il primo cittadino di Como al 12esimo posto della graduatoria nazionale, assieme al sindaco di Benevento Clemente Mastella (primo è Michele Guerra di Parma con il 66,3; secondo il primo cittadino di Napoli Gaetano Manfredi con il 62 e terzo il sindaco di Ravenna Michele de Pascale con il 61).

Sul fronte regionale, il governatore lombardo Attilio Fontana consolida il risultato ottenuto nel giorno delle elezioni e con il 55% (+0,3%) è al 9° posto.

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24 Commenti

  1. Se veramente viene introdotto il ticket d’ingresso sul modello Venezia si è guadagnato il mio voto anche alle prossime elezioni. Tutti i soldi incassati dovrebbero essere spesi per ristrutturare le scuole cittadine.

  2. Dopo il sondaggio del “Sole 24 Ore” le farmacie comaschi hanno incrementato le vendite di
    Alka Seltzer.
    Ahahahah!

    1. Sa che ci frega di quei sondaggi, sulla cui attendibilità trova in coda un interessante intervento con le percentuali mirabolanti attribuite a sindaci meno che evanescenti e poi trombati.
      Ma una cosa sembra non chiara, a chi parla di Maalox, di rosicamenti eccetera: che le posizioni “contro” Rapinese non siano un fatto personale o di partito.
      Guardi, a me interessa solo che il sindaco di Como, chiunque esso sia, ascolti, ponderi, si confronti, e poi proceda con buon senso e con un riguardo particolare verso chi è in difficoltà.
      Como non deve risolvere il conflitto israelo-palestinese, non deve nemmeno salvare l’Ucraina o decidere la politica sanitaria regionale.
      Como deve darsi una svegliata e innovare quattro cose quattro, per dare un indirizzo di sviluppo coordinato alla città che vive di rendita sonnolenta sulla bellezza del lago.
      Ma qui siamo a spaccare il capello in quattro, a litigare come comari con le associazioni, a preferire un funerale al natale per buttare fuori gli antipatici, ad alzare la voce con le mamme, a sbraitare contro il pd (?) ad ogni cagata di piccione, come se avesse governato lui negli ultimi trent’anni.
      Questa è tristezza, non rosicamento.
      Applausi a chi ha sistemato gli scatoloni abbandonati in comune, come no, ma forse vorremmo anche una visione strategica di più ampio respiro: altro che sistemare il bar del Politeama e poi il resto si vedrà. Le idee circolano, abbiamo in città professionisti che offrono qualche spunto interessante, ma sempre più raramente e stancamente: perché pare che le uova d’oro possa e debba partorirle solo la gallina al vertice, e quindi, ad un certo punto, che si arrangi, lui e chi l’ha votato.

  3. Sondaggio fatto a chi si dichiara ancora a favore della Meloni: “perché?”
    Risposta: “perché è coerente”.
    😀
    Aveva ragione Camilleri, la maggior parte della popolazione non legge, o se legge non capisce il senso di quello che c’è scritto.
    Molto più semplice e comodo accendere la tv locale il venerdì sera, e sentirsi protetti. O sfogliare i titoli del quotidiano locale, per gran parte di questi due anni impegnato a sorvolare sulle magagne dopo l’endorsement del grande capo.

    Ma “partita finisce quando arbitro fischia”(cit).

    In ogni caso, siamo in democrazia: ai comaschi piace spendere 650 euro per fare una gastroscopia, piace vedere gli ospedali che perdono le specializzazioni, basta vedere come votano alle regionali.
    Magari tra tre anni saranno addirittura pazzi per Rapinese, e non si andrà nemmeno al ballottaggio.
    Il voto è sacro e va rispettato, il sondaggio invece andrebbe capito nella forma e nella sostanza…di quello non mi fido molto.

  4. Lucini fu al dodicesimo posto per consensi in Italia con il 59%; Landriscina al 53.5, persino in risalita al termine del primo quadrienno. Per evidenza storica, questi sondaggi lasciano il tempo che trovano quanto a risultati elettorali. Ad essere buoni, la gente si rivela volubile, a pensar meno bene sono indagini fatte con metodologie discutibili (e ormai da venti anni, il Sole24Ore è l’ombra di se stesso quanto ad autorevolezza). Tanto, oggi tutto è superficialità buona per i faciloni. Mi rallegro per la tifoseria che si esalta, nella vita serve sempre avere delle certezze. Se poi Rapinese riuscisse anche a realizzare qualcosa oltre ad autoincensarsi e ignorare ogni forma di dialogo, saremmo tutti contenti.

    1. Direi: questo nonostante la palese inconsistenza del Sindaco. Ma così va spesso il mondo… voglio dire, così andava nel secolo ventesimo primo. Ma i frutti veri si raccolgono solo alla fine, cioè fra tre anni.

  5. Sono contento delle attività del sindaco Rapinase, molto meglio uno che fà magari anche sbagliando, qualche volta, piuttosto che degli inutili e dannosi scaldapoltrone che hanno ricoperto l’incarico nei decenni passati e non dimentichiamo che le difficoltà che Rapinese deve superare sono proprio causate da chi l’ha preceduto.

    1. Attività del sindaco Rapinese:
      1. Acquisto del rudere del Politeama
      2. Decisione di lasciare andare in malora l’Asilo Sant’Elia – in linea con il predecessore
      3. Chiusura della piscina di via del Doss (sine die)
      4. Non riapertura della piscina di Muggiò (eppure bastavano 3-6 mesi)
      5. Chiusura della bocciofila (nessun lavoro mi pare sia stato intrapreso nel frattempo)
      6. Polemica (risibile) con il Carducci
      7. Chiusura asili nido (con smentita parziale per via giudiziaria)
      8. Incapacità di governare il traffico nella Ztl – in linea con il predecessore…
      9. Positivo: decisione di pedonalizzare viale Geno (ma non a tempo pieno, ahimè, e solo dopo aver rifatto i marciapiedi: perché?) (preghiera per il Sindaco: cambiamo la titolazione della Passeggiata Ramelli? Che so: si può intitolare a qualche illustre comasco; oppure a tutti i giovani caduti a causa dell’odio politico… La butto lì, Sindaco, se per caso legge queste righe)
      Ho senz’altro dimenticato molto, ma altri più bravi di me possono allungare la lista

  6. Come spesso accade, non è difficile che le persone toccate direttamente, in negativo, dalla linea politica del Sindaco risultino una netta minoranza rispetto alla massa dei comaschi.
    Anzi, chi non ne è (ancora) toccato sovente invoca “pugni duri” e “uomini forti”, a causa di un certo cinismo o per interessi personali.

    1. “Chi vive di sondaggi, muore di miraggi” (antico detto confuciano). Tre anni sono lunghi, lunghi, lunghi…

        1. Sono comasco, eccome! È il mio apparato digerente sta benissimo; tanti auguri a chi crede ai sondaggi…

  7. Il dato del sondaggio è senza dubbio positivo, nonostante vi siano pochi risultati tangibili. Al netto di un silenzio assordante delle associazioni di categoria, questo incremento è dovuto anche alla totale inesistenza dell’opposizione di centrodestra che, culturalmente, vedi i suoi elettori vicini a Rapinese, dopo averlo ampiamente sostenuto durante il ballottaggio e dopo che un partito, la Lega, ed alcuni esponenti (anche eletti) dei Fratellini d’Italia, hanno permesso al Sindaco di arrivare al ballottaggio con poco più di 100 voti sul candidato di centrodestra. Un centrodestra che, in città, paga da troppo tempo personalismi ai vertici e sguardi in cagnesco, in particolare tra Lega e FDI. Proprio questo atteggiamento, assieme al voto disgiunto che ha consentito a Rapinese di accedere al ballottaggio, ha portato il centrodestra cittadino al suicidio assistito, proprio sotto lo sguardo sorridente di Rapinese. Il problema è che i vertici dei partiti continuano a non capire la gravità di quanto accaduto: non solo la vittoria nel 2022 ma anche un’ipoteca alla riconferma nel 2027 frutto di scelte scellerate e di una qualsiasi attività politica degna di nota, capace di andare oltre alberi e tombini.

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