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Como, la giunta esplode: Bella “sbrana” Galli (senza mai nominarlo) sulla piscina di Muggiò

Rimpasto o non rimpasto con Forza Italia, ieri sera la giunta Landriscina è esplosa. E se è vero che la miccia era stata accesa la scorsa settimana dall’assessore allo Sport, Marco Galli, con gli ormai celebri 17 minuti di discorso sulla piscina di Muggiò che di fatto si erano rivelati un durissimo atto d’accusa nei confronti del collega ai Lavori pubblici Vincenzo Bella per la mancata soluzione dei problemi dell’impianto chiuso da un anno, ieri sera lo stesso Bella ha completamente ribaltato la questione.

AUDIO Piscina di Muggiò: Traglio innesca la miccia, Galli sbotta. I 17 esplosivi minuti che fanno fischiare molte orecchie

E in molti meno minuti, circa 6, in un’aula ammutolita – e c’è da credere con il placet del sindaco – ha letteralmente “sbranato” Marco Galli, che peraltro nominiamo noi nella cronaca, poiché Bella non ha mai nemmeno fatto il suo nome limitandosi a parlare di un generico “assessore allo Sport e al Tempo libero”.

Segno evidente di una frattura profondissima, probabilmente irrecuperabile, con il banco dell’esecutivo ormai diventato un ring per i regolamenti di conti aperti, ad appuntamento fisso del lunedì sera. Situazione che, a memoria di cronista, ha pochissimi precedenti, quantomeno così lucidamente programmati, freddamente prolungati nel tempo, spietati nell’esecuzione dei singoli protagonisti.

Che l’assessore ai Lavori pubblici abbia risposto a Galli, è stato chiaro sin dal primo secondo: “Signori consiglieri, ho letto con attenzione l’intervento dell’assessore allo Sport e Tempo Libero (notare la sottolineatura del “Tempo libero”, che è quasi parso un vaticinio più che una notazione tecnica, ndr). Intervengo qui per alcune puntualizzazioni con il convincimento di chi sta svolgendo il ruolo di amministratore pubblico con responsabilità, in congruenza con gli impegni assunti, accettando le conseguenze specie dal punto di vista morale, agendo razionalmente rispetto allo scopo e misurando il rapporto tra mezzi disponibili e obiettivi prefissati”.

Ne è seguito un breve excursus sui molti cantieri (anche milionari) seguiti dal suo assessorato e sui progetti realizzati o in itinere, poi è arrivato il nodo dei nodi: la piscina chiusa di Muggiò.

“Non ho mai nascosto l’impossibilità di intervenire direttamente alla soluzione dei numerosi problemi di manutenzione straordinaria che gravano sulla struttura – ha esordito Bella – Ma è altrettanto vero che mai è stata anche solo sottostimata la necessità di risolvere la situazione fornendo tutto il supporto possibile, anche tramite gli uffici, partecipando a vertici e sopralluoghi convocati sul tema dall’assessore allo Sport”.

“Sono sempre stato propositivo – ha rivendicato Bella – ipotizzando da subito il coinvolgimento della Fin nella progettazione e realizzazione dei lavori per soddisfare le condizioni essenziali necessarie alla riapertura dell’impianto e per una conduzione di 3-5 anni, periodo questo sufficiente per valutare tra le possibili soluzioni definitive quella da scegliere”.

Poi un primo passaggio che già assume i contorni della condanna definitiva per il ruolo di Galli: “Peraltro, come sottolineato dall’assessore allo Sport, l’elemento centrale di questa vicenda è rappresentato dalla convenzione di concessione a Fin per la gestione dell’impianto: il suo rinnovo iniziato il 13 giugno 2019, poco prima della scadenza del 30 giugno, non è giunto a una definizione che comprendesse la progettazione ed esecuzione dei lavori minimali, non è mai stata presentata alla giunta. Il mio ruolo non mi consentiva di sostituire quello proprio dell’assessore allo Sport nel definire i contenuti di una concessione senza cui è impossibile immaginare qualsiasi riapertura”.

Parole già devastanti rispetto alle responsabilità di Galli, secondo Bella?

Non se paragonate a quelle immediatamente successive, riferite all’ipotesi di una soluzione ponte di riapertura della piscina tramite l’intervento di Como Servizi Urbani: “A proposito di una collaborazione con Csu – ha detto Bella – sto collaborando nel ruolo che mi è stato richiesto. A tal proposito devo coinvolgere l’assessore allo Sport: non è lui che è in attesa di una data disponibile dall’ufficio tecnico per fare un sopralluogo, bensì il settore Lavori pubblici (cioè quello di Bella stesso, ndr) che attende tramite il settore Sport le chiavi per accedere e fare le verifiche con i tecnici di Csu, come da recente sollecitazione del settore lavori pubblici”.

Ora, come possa proseguire questo regolamento di conti politici a distanza senza che uno dei due lasci la giunta è ipotesi troppo ardua da definire, almeno qui.

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4 Commenti

  1. Altro capitolo assolutamente inqualificabile che ci regala questa Amministrazione. Una volta valeva la regola che i panni sporchi si lavavano in famiglia. Si raccontano di scontri epici nelle segreterie dei partiti politici della prima Repubblica sui temi più disparati. In quelle stanze si trovavano le mediazioni che consentivano ai protagonisti delle animate discussioni di presentarsi il giorno dopo d’accordo e sorridenti davanti a tutti, soprattutto agli avversari. Nella DC erano maestri di liti, benedizioni e sorrisetti di circostanza. Nel PCI nessuno poteva mostrarsi in pubblico contro i “compagni” pena la crocifissione, nel PSI i seguaci del pentapartito e la sinistra hanno convissuto per vent’anni con le loro profonde diversità fino alla bufera di tangentopoli.
    Oggi questo ruolo i partiti non l’hanno più. Il PD non riesce a mediare nulla. Si è visto quando si è presentata la candidatura di Traglio. La Lega non media. C’è chi comanda, a Varese, e chi distribuisce slogan demenziali in città. Gli altri partiti esistono?? E le liste civiche?? Tutto si traduce in “like”, “post”, “endorsement” e altre cazzate del genere. Non c’è dibattito ma solo personalismi. Che squallore!
    Mi spiace solo che il “buon” Sindaco non riesce neppure a invitare qualcuno a dimettersi o ad avvicendare qualcun altro…..ma altrimenti che “buon” Sindaco sarebbe? ?

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