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Como, la stangata sulle società sportive: “Ma Rapinese non diceva che i ragazzi senza sport si drogano? Tornasse a fare l’immobiliarista”

Nei giorni scorsi davamo conto della stangata record del Comune di Como sulle società sportive con i contributi ridotti a una “mancia” da 1.500 (qui trovate tutte le cronache). Oggi dopo varie reazioni arriva la presa di posizione della segreteria cittadina del Partito Democratico guidata da Daniele Valsecchi:

È proprio Rapinese – sindaco e assessore allo sport – colui che taglia i fondi (da 184 mila euro del 2023 a 44 mila euro!) alle società sportive. Ma è la stessa persona che diceva che senza lo sport i ragazzi poi si drogano? Se ci pensiamo bene, è tutto in linea con un imperativo costante: distruggere tutto ciò che è aggregazione, che è socialmente utile.

Per il sindaco, il Comune di Como è un’agenzia immobiliare che deve fare solo utili e non importa se alcune decisioni basate solo su meri calcoli economici (anche quelli non sempre corretti, peraltro) vanno a danneggiare proprio chi cerca faticosamente di portare utilità sociale e servizi alle persone che vivono la città di Como. Lo stiamo vedendo ora, con queste decisioni che andranno a colpire le società sportive. Lo abbiano già visto con la chiusura delle scuole, con  i numerosi problemi che stanno avendo le associazioni, con la chiusura di realtà di coesione e accoglienza… e l’elenco potrebbe continuare a lungo.

Ma tanto “chissenefrega” (per citarlo) se così facendo Como sta diventando sempre di più una città costosa, non accogliente, poco vivibile e senza servizi per la cittadinanza, no? No, invece importa. Importa a tutti coloro che non sono nella cerchia magica del sindaco, quindi importa alla maggioranza della città. Tornasse a fare quello che faceva prima, che amministrare una comunità non è proprio cosa sua.

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