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Como, l’attacco del sindaco all’ospedale: “Speculazione offensiva e meschina”, “Lui ha l’autorità, cosa fa?”

Sta inevitabilmente suscitando scalpore e polemica l’ultima uscita del sindaco di Como Alessandro Rapinese che, per difendere la decisione di abbattere i ciliegi di via XX Settembre, ha girato il discorso – non si sa bene in base a quale relazione – sull’ospedale Sant’Anna dove, a sua detta, “malati sarebbero abbandonati come bestie per giorni nei corridoi”.

“Un goffo, triste e offensivo tentativo malriuscito da parte del Sindaco per distogliere l’attenzione da temi di sua competenza – dichiara in una nota la capogruppo della Lega, Elena Negretti – Pur di non rispondere alle richieste dei cittadini specula meschinamente sul tema della sanità, offendendo senza eccezioni gli operatori sanitari che si prodigano ogni giorno con grande fatica, per rispondere alla richiesta di salute degli ammalati. Anziché ringraziare medici, infermieri e gli operatori, lascia intendere che si accaniscono in particolare sugli anziani lasciandoli “per giorni come bestie nei corridoi”.

“Le istituzioni dovrebbero proteggere la sanità pubblica e i suoi lavoratori, non aggredirli – conclude Negretti – Un comportamento inaccettabile che richiede scuse immediate e sentite”.

Sulla stessa linea anche l’esponente di Forza Italia Luigi Bottone: “Il Sindaco si dimentica che è lui stesso l’autorità sanitaria locale e può intervenire su emergenze sanitarie, igiene pubblica e organizzazione dei servizi sanitari territoriali (anche se non gestisce direttamente il personale o l’apertura/chiusura dei singoli ospedali) – afferma in un comunicato – può emanare ordinanze urgenti e vigila sulla qualità dei servizi e il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), collaborando con Ats e Regione”.

“Collabora con Ats e Regione nella pianificazione sanitaria (Case della Comunità, pronto soccorso ecc) e può vigilare sulla qualità dei servizi e liste d’attesa, chiedendo il rispetto dei LEA – aggiunge – Può vigilare anche sulla regolarità degli ambulatori, laboratori e strutture per le norme igienico-sanitarie, coordina l’integrazione tra servizi sanitari e sociali, specialmente per anziani, disabili e cronici. Ha anche il ruolo di indirizzo e controllo ed interviene più sulla governance generale del sistema sanitario locale, sulla qualità e l’accesso ai servizi, piuttosto che sulla gestione interna”.

“In sintesi – conclude Bottone – il sindaco è una figura chiave per la salute pubblica locale, con poteri di ordinanza e controllo, ma opera in sinergia con le autorità sanitarie regionali (Ats e Regione) e ha funzioni di indirizzo strategico. Dunque caro sindaco, cosa hai fatto o stai facendo per gli ammalati e i disabili ‘abbandonati come bestie negli ospedali’?”.

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