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Como, l’iniziativa Pd: “Liste d’attesa e medici, la sanità torni a essere un diritto garantito per i cittadini”

Una giornata di incontri e di scambi di idee con i cittadini, per migliorare insieme la sanità pubblica. Facendo seguito al convegno regionale dello scorso marzo, intitolato “La salute è un diritto!”, questa mattina il PD comasco è sceso in strada, nei pressi dei maggiori ospedali comaschi, per distribuire volantini informativi, con l’obiettivo di riportare al centro del dibattito pubblico le criticità della sanità lombarda e l’urgenza di riformare e ricostruire il sistema sanitario nazionale.

“Desideriamo ribadire che la sanità è un diritto per tutti i cittadini – dichiara il consigliere regionale Angelo Orsenigo, spiegando il senso della mattinata –. È un diritto non dover subire liste d’attesa così lunghe, così come lo è avere un medico di medicina generale o non dover ricorrere alla sanità privata perché tramite quella pubblica non si hanno delle risposte. Diritti che, per quanto sanciti dalla Costituzione, purtroppo continuano a non essere rispettati”.

“Siamo qui per incontrare i cittadini e denunciare le scelte sbagliate della destra al Governo e in Regione Lombardia – afferma Chiara Braga, capogruppo del Partito Democratico alla Camera –. Abbiamo raccolto le testimonianze e le difficoltà delle persone che faticano ad accedere alla sanità pubblica. In Italia purtroppo sono quattro milioni e mezzo le persone che rinunciano a curarsi perché non possono permetterselo. I medici, gli infermieri, gli operatori sanitari lavorano in condizioni estreme, sono pagati in maniera inadeguata. Di questo passo la sanità pubblica rischia il collasso mentre c’è chi guadagna con le cliniche private. Chiediamo di tornare a investire nel servizio sanitario nazionale, con interventi per abbattere realmente le liste d’attesa, affinché la sanità torni ad essere efficiente, universale e accessibile a tutti a tutti e a tutte. In gioco c’è la salute di tutti noi”.

Queste invece le parole della Segretaria provinciale Carla Gaiani: “La sanità non è un privilegio e curarsi non è un lusso. Molto spesso, invece, ci viene detto che non ci sono posti per visite ed esami. Così l’unica soluzione percorribile è pagare il privato per accedere ai servizi. Come PD abbiamo presentato due proposte di legge, una in Parlamento e una in Regione per cercare di cambiare le cose. Chiediamo a Regione Lombardia di aprire un confronto perché la gente non riesce più a curarsi. La salute è un bene troppo prezioso per lasciarlo andare così come sta accadendo oggi”.

“La Lombardia è scesa al settimo posto nella classifica del Ministero della Salute, lontana dall’eccellenza di un tempo – afferma la consigliera comunale Patrizia Lissi –. Serve ripensare il servizio sanitario nazionale, prima che sia troppo tardi”.
“La nostra battaglia continua – chiosa il consigliere regionale milanese Carlo Borghetti – Fontana e Bertolaso non stanno risolvendo nulla. Noi abbiamo raccolto 100mila firme e stiamo facendo un presidio in ogni provincia della Lombardia. Vogliamo vedere dei passi avanti, ma bisogna cambiare la sanità lombarda dalle fondamenta. Ci stiamo provando in Commissione Sanità di Regione Lombardia e a livello nazionale. Il PD c’è ed è pronto a dare battaglia e fare la sua parte”.

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