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Como, lo stadio sfratta l’area fitness dei nuovi giardini a lago. Scoppia la polemica su variante e tempi

Approda in consiglio comunale il futuro dei giardini a lago di Como, come noto in fase di totale rifacimento anche se con la recente ufficializzazione di tempi più lunghi del previsto. Il cantiere, infatti, sarebbe dovuto terminare 3 giorni fa, il 9 febbraio scorso, ma l’impresa ha chiesto un allungamento dei termini di due mesi, fino al 24 aprile, in considerazione del maltempo autunnale che ha inciso sul cronoprogramma assieme ad altri piccoli contrattempi (qui la cronistoria).

Nel frattempo, però, era emersa anche una modifica ‘in corsa’ del progetto da circa 2,5 milioni di euro. Ovvero la riduzione dell’area fitness inizialmente prevista nell’area verde verso lo stadio; un passo indietro motivato dal progettista con la necessità di dover consentire la collocazione delle barriere mobili per l’ordine e la sicurezza durante le partite di serie A del Como al Sinigaglia.

Sul punto, il 13 gennaio scorso il consigliere di opposizione Vittorio Nessi (Svolta Civica) aveva presentato un’interrogazione, sottolineando come la variante sancire la modifica al progetto non fosse ancora stata ancora approvata ma rimarcando come “il completamento dei lavori non possa prescindere dall’approvazione della variante al progetto”.

Dunque, Nessi chiedeva:

  • se la giunta abbia preso o intenda prendere decisioni circa i contenuti e i tempi di approvazione della variante al progetto relativo ai lavori dei giardini a lago;
  • in caso affermativo quali siano i tempi e i contenuti previsti per l’approvazione della variante di progetto di cui sopra;
  • in caso negativo come si pensi di concludere i lavori senza un progetto che riguardi la modifica dell’area fitness e la posa delle barriere mobili.

Con una successiva nota del 20 gennaio, al consigliere di Svolta Civica rispose l’assessore Chiara Bodero Maccabeo, affermando che:

  • in relazione all’area fitness che sarà interessata dallo stralcio del cantiere per motivi di sicurezza legati alle attività calcistiche nello stadio il progetto appaltato non comprende previsioni realizzative sicché non sussistono problematiche impeditive di previsioni progettuali dovute a tale necessità sopravvenuta;
  • si tratterà solo di stralciare la sistemazione di dette aree dall’appalto e legare le stesse alla più generale attività di sistemazioni esterne al contorno dello stadio;
  • i contenuti della variante in corso d’opera potranno essere valutati non appena detta variante sarà approvata da parte del direttore dei lavori e, in funzione dei contenuti, saranno contemplati anche variazioni dei tempi contrattuali correlati.

Secondo Nessi, però, “la risposta è insoddisfacente e contraddittoria” da un lato perché “nessuno ha mai contestato l’esistenza di problematiche impeditive di previsioni progettuali dovute alla necessità di stralciare alcune porzioni di giardino per motivi di sicurezza”. E poi rilanciando sul fatto che “l’interrogazione il sottoscritto ha chiesto conto proprio dei tempi e dei contenuti necessari per l’approvazione della medesima variante in relazione ai quali l’assessore non ha fornito una risposta precisa se non minimizzandone il contenuto e rinviandola a future e indeterminate valutazioni”.

In più, in relazione alla nuova data di fine cantiere fissata al prossimo 24 aprile, Nessi afferma che “i lavori non possono essere conclusi senza la definitiva approvazione della variante che va a incidere sull’estensione dell’intera area consegnata in appalto. L’amministrazione, quindi, non ha spiegato come possa concludersi nei termini indicati un appalto che comprende una porzione di area da stralciarsi per effetto di un progetto di variante della quale a oggi non si conoscono tempi e contenuti. Salvo – conclude il consigliere – a quella data (il 24 aprile, ndr) lasciare i lavori incompiuti senza la realizzazione dell’area fitness destinata a comprendere elementi di arredo specifici e con previsione di un percorso vita”.

Da questi ulteriori interrogativi, a detta di Nessi rimasti senza risposta, ecco la richiesta dello stesso consigliere comunale di iscrivere l’interrogazione all’ordine del giorno della prossima seduta per un’ulteriore trattazione.

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