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Como, è rissa Lega-Fratelli d’Italia. Butti e Maesani scatenati su Locatelli (e Landriscina)

Ricordate l’apparente armonia delle ore immediatamente precedenti le elezioni politiche e regionali tra Lega e Fratelli d’Italia (quella che invece già scricchiolava alle comunali comasche)? Bene, dimenticatela. E gettatevi con queste righe nella rissa scoppiata a urne ancora tiepide tra il deputato di Fdi, Alessio Butti, e la consigliera del partito a Como, Patrizia Maesani, e il neoparlamentare leghista, Eugenio Zoffili, e la vicesindaco di Como nonché parlamentare Alessandra Locatelli.

L’antefatto è noto: sin dai minuti seguenti l’elezione a Roma della stessa Locatelli, sia l’opposizione di centrosinistra sia – a bocche più o meno chiuse – Fratelli d’Italia hanno sollevato forti dubbi sul doppio ruolo del vicesindaco di Como. La questione è deflagrata quando Alessio Butti ha ricordato che, quando identica situazione accadde a lui, dopo poco tempo lasciò Palazzo Cernezzi per dedicarsi unicamente al Parlamento. Un ricordo che non è piaciuto al leghista Zoffili che oggi, su La Provincia, è stato tassativo: “Butti pensi al suo collegio di Lecco (dove è stato eletto nell’uninominale, ndr) anziché occuparsi del capoluogo”. E ora, veniamo alla cronaca degli ultimi minuti, servita fresca da Facebook.

Il deputato di Fratelli d’Italia è andato giù piatto: “Sono reo di aver cortesemente risposto ad una giornalista circa il mio lontano passato quando mi dimisi dal ruolo di vice sindaco perché da me ritenuto inconciliabile con quello di deputato – ha scritto Butti sul social – Lo feci per coerenza e rispetto della mia città. Denoto una levata di scudi della Lega priva di senso. La vice sindaco può restare tale e fare contemporaneamente il deputato, l’astronauta e il segretario dell’ONU. Sono fatti suoi e del sindaco, ma io – se interpellato – dico quello che voglio. A Zoffili che m’invita a non occuparmi del capoluogo ricordo che qui abito, contrariamente a lui che vive a Erba, e qui (collegio plurinominale) sono stato eletto. Tanta irruenza già all’inizio a chi giova?”.

Alessio Butti

Non basta? Ecco cosa ha aggiunto la consigliera Patrizia Mesani, che peraltro ebbe già uno scontro frontale con Alessandra Locatelli sulla richiesta di apertura della stazione per i senzatetto nei giorni nel grande gelo: “Ricordo che con Alberto Botta per saltare una Giunta o un Consiglio dovevano esserci valide motivazioni. Quando è nato mio figlio ho saltato due Giunte e tu (Butti, ndr) da deputato-assessore (allietato per giunta da una simpatica ernia del disco ) sei stato presente. Stesso discorso per tutti i nostri colleghi: ognuno ha la sua coscienza ed il suo sindaco, hai detto bene”. E se l’ultima frase non sembra di una pesantezza politica estrema – con “vista” apparente anche su Mario Landriscina, che ha difeso il doppio ruolo della Locatelli – è difficile cos’altro possa far esplodere la frattura tra Lega e Fdi a Como.

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Un commento

  1. l’assessorato è un impegno a tempo pieno, se si vogliono fare le cosa con criterio. Se invece serve solo per prestigio personale, si può benissimo farlo passando una volta ogni tanto dal Comune. Di questo tipo di Assessori è piena la storia. non può essere una scelta personale essere Membro di giunta part-time anche per il fatto che in campagana elettorale L’attuale Sindaco fu molto chiaro. “nessun assessore a mezzo servizio” e poi ha riempito la Giunta di part-time ai quali si aggiunge la Locatelli. D’altro canto per un partito la sostituzione di un assessore creerebbe attriti pronti a sfociare nel litigio tra i numerosi contendenti che stanno già affilando i coltelli.

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