Dopo la decisione del sindaco Alessandro Rapinese di vendere l’ex cine teatro Politeama, il Pd va all’attacco per il radicale cambio di direzione del primo cittadino. E intanto, per sabato 15 dicembre alle ore 18, alla Sala Bianca del Teatro Sociale di Como, è fissata la presentazione del documento di sintesi del maxi lavoro sull’immobile realizzato dal Tavolo di co-progettazione (qui trovate il testo integrale).
“Da un progetto di acquisto, ristrutturazione, cineboutique e gestione partecipata, fino alla svendita – scrivono in una nota Alessandro Rossi, Segretario PD Como Convalle, e Stefano Legnani, Consigliere Comunale – Così cambiano le intenzioni del sindaco in merito al Politeama, come su molto altro. Le motivazioni? Perché gli va. Così ha risposto in Consiglio comunale alle domande in merito, di fatto ammettendo la propria incompetenza in materia e mancando di rispetto ai cittadini, che meriterebbero di essere adeguatamente informati sulle decisioni dell’Amministrazione”.
“Non resta che prenderne atto – aggiungono – Non soddisfatto di aver già completato, come ama vantarsi, mirabolanti percentuali del suo programma, il primo cittadino ha cambiato nuovamente rotta e ora ha deciso la svendita del Politeama. Non serve certo una prodigiosa memoria per ricordare le proposte che venivano avanzate da Rapinese in campagna elettorale (comprese quelle di dubbia fattibilità) sul Politeama, ma se servisse un aiuto per ricordare qualcosa di più lontano, allora vi aiutiamo noi”.
“Era il maggio del 2011 e l’allora consigliere Rapinese dava spettacolo in Consiglio comunale con i toni e le provocazioni a cui ormai siamo abituati da anni di un’Amministrazione ostile a tutto e tutti – concludono i due esponenti Pd – A far strano però, è una questione in particolare: Rapinese minacciava fino a settemila emendamenti per bloccare l’acquisto del Politeama; usava l’ostruzionismo come arma politica. Lo stesso ostruzionismo che ora addita come eversione a chi chiede spiegazioni sul Documento Unico di Programmazione, il documento in cui è contenuto il programma di ciò che l’Amministrazione intende realizzare. E poi il Politeama. Al tempo inaccettabile acquisto, poi promessa di unione e cooperazione per la città, ora materiale da svendita. Chissà che a furia di cambiare idea prima o poi non ne imbrocchi anche una…”.