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Politica

Dalle camicie bianche al veleno. La ferocia di Simone Moretti su Renzi, il “partitino e lo squallido teatrino”

Ci scuserà – forse – il sindaco di Olgiate Comasco, Simone Moretti, primo cittadino civico sebbene saldamente nell’area di centrosinistra, se con un colpo di mano inelegante preleviamo un suo post su facebook (peraltro dedicato in larga parte al tema della scuola, come vedremo).

Ci scuserà – forse – perché nella coda velenosissima delle sue parole c’è una polemica politica che non è soltanto attuale e contemporanea, ma in qualche modo tratteggia la parabola del renzismo in provincia di Como.

Per capire il perché non si può che partire da una foto di cinque anni fa esatti (era l’8 gennaio 2016), quando l’attuale leader di Italia Viva Matteo Renzi era all’apice della propria parabola di successo anche se soltanto 11 mesi dopo iniziò il tracollo con la celebre sconfitta al referendum costituzionale.

Moretti – ai tempi assessore a Olgiate – nella foto qui in basso è il primo da sinistra. Seguivano, con i ruoli dell’epoca: Alberto Gaffuri, sindaco di Albese e sorta di “primo ministro” del movimento Lariopoldo; Gioacchino Favara, consigliere comunale Pd a Como e grande tessitore di accordi, intese e trame a 360 gradi; Marcello Molteni (consigliere comunale ad Albavilla) e Carlo Ballabio (vicesindaco di Albese con Cassano); il vicesindaco di Bulgarograsso, Fabio Chindamo; Alessandro De Carlo, presidente dell’associazione “Convivendo” a Cantù attiva sui temi politico-amministrativi; il vicecoordinatore del Pd a Erba, Giuseppe Arenare; e infine il sindaco di Mariano Comense, Giovanni Marchisio.

Era l’apotesi in camicia bianca del renzismo comasco, le cui sorti all’epoca sembravano davvero magnifiche e progressive. Come noto, le cose oggi sono molto cambiate. E in particolare Simone Moretti – come detto, pur sempre nell’alveo del centrosinistra – ha abbandonato da tempo vesti e slogan del renzismo spinto.

Tanto – e torniamo all’inizio – da pubblicare oggi queste parole: “Con l’augurio che finisca al più presto lo squallido teatrino a cui tutti noi italiani stiamo assistendo nei palazzi romani dove partitini con percentuali insignificanti pretendono la luna e dove il pensiero più ricorrente in piena crisi epidemiologica mondiale sia quello di andare a votare…”.

Chiarissimo il riferimento a Renzi e a Italia Viva, che in queste ore sgomitano per un rimpasto di governo nel pieno della pandemia e della costruzione del piano per i 209 miliardi del Recovery Fund.

Un finale avvelenato, come si accennava. Il sipario – senza più sfumature – di un’epoca, per quanto da tempo già lontanissima.

Qui sotto, comunque, trovate il post integrale del sindaco di Olgiate Comasco, con tutta la parte sulla scuola.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

2 Commenti

  1. Oggi D’Alema ha dichiarato che Renzi, personaggio impopolare, mette in discussione Conte, personaggio molto popolare. Forse dimentica che proprio lui, personaggio impopolarissimo, mise in discussione l’allora molto popolare, Renzi. Uno dei problemi principali che si ha nell’attuale contesto politico è la personalizzazione. Siamo partiti da Berlusconi e siamo arrivati a Salvini passando per Renzi ma il problema è rimasto tale. Parliamo di persone ma non delle ideologie e dei modi di vedere politica, società ed economia che stanno alla base dei gruppi politici di cui queste persone sono indiscutibilmente i leader. Mi sorprende che il Sindaco Moretti, persona in gamba, si sia innamorato dell’allora “popolare” Renzi e si sia dimenticato oggi che la base ideologica e la visione politica di Renzi è rimasta uguale rispetto a quella di 5anni fa (cosa che si può dire di Berlusconi ma un po’ meno di Salvini). E dire che basta leggere il profilo di Italia Viva su Wikipedia per comprenderla e basta leggere cosa fece l’allora Governo Renzi in termini di investimenti in infrastrutture (Impresa 4.0) e in termini di sburocratizzazione del mondo del lavoro (Job Act), per esempio, per capire che il programma del Recovery Fund può essere indigesto a chi si riconosce in Italia Viva e a Renzi, a Calenda e a tutti quelli che non vogliono uno Stato assistenziale e un Paese assistito.
    Il vizio della destra è trattare in modo semplicistico problemi complessi (vedi l’immigrazione; vedi le sanatorie fiscali ecc.), il vizio della sinistra (ahimè!!) è pensare che alla base di ideologie non coerenti con la propria, ci sia Belzebù che prende le sembianze dell’avversario politico di turno. Spiace appurare che c’è chi vede Belzebù nella persona che solo 5anni era considerato un Santo…..ma si sa, l’Italia è un paese di santi, poeti e, soprattutto, navigatori. ?

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