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E a Villa Olmo, tra tappe e ciclisti, spunta una nota curiosa: Roberta Di Febo (assessore?)

C’era una presenza particolare, a Villa Olmo, questa mattina, durante la maxiconferenza stampa sulla tappa comasca del Giro d’Italia. Tra politici vecchi e nuovi, sindaci, assessori, team manager, appassionati e manager della Corsa rosa spiccava una leonina chioma bionda. Che, salvo passioni non note al grande pubblico per Mortirolo e Muro di Sormano, solitamente uno non accosterebbe a pedali e cronoscalate.

Si trattava – nel giorno dell’addio ufficiale dell’assessore alla Cultura Simona Rossotti, peraltro – di Roberta Di Febo, 47 anni, nome noto nell’ambito culturale comasco e musicale nello specifico, fondatrice dell’Accademia di musica e danza “Giuditta Pasta” nonché fondatrice del Liceo musicale e coreutico, che gode del riconoscimento del Conservatorio Giuseppe Verdi dell’Accademia nazionale di danza di Roma.

Specializzazione estrema, dunque, ma certamente tutto si potrà dire tranne che non esista un’affinità tra Di Febo e il mondo culturale comasco. Ma soprattutto, l’elemento che regala più pepe al tutto – e ancor più alla presenza oggi a Villa Olmo, nel giorno del commiato di Rossotti – è che Di Febo si candidò alle ultime elezioni comunali nel 2017 per Forza Italia, pur non risultando poi eletta.

Il parallelo con Simona Rossotti, però, appare lampante: una figura a metà tra il civico (o l’esterno, nel caso dell’ex assessore) e il politico, nello specifico con vicinanza a Forza Italia.
Interpellate entrambe al volo, nei ritagli della conferenza stampa sul giro, Rossotti si è limitata a commentare che “ho invitato anche associazioni culturali, altro non so dire”. Mentre Di Febo, sorridente e gentile ma sfuggente anche alla richiesta di fotografie, ha glissato completamente sul tema di un eventuale ingresso in giunta, senza concedere molto a fantasie politiche.

Eppure, la delega alla cultura tra poche ore sarà formalmente vacante. E già sin dopo le elezioni del 2017, il nome di Di Febo aleggiò per giorni come possibile assessore nella giunta Landriscina. Prove concrete che questo possa avvenire ora, oggettivamente non ce ne sono. Eppure, la volta potrebbe essere quella buona.

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