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Elezioni 2022, Rifondazione si sfila, cita Guccini (‘Noi non ci saremo’) e se la prende con i parenti alla lontana: Pd, Civitas, Italia Viva

Elezioni 2022 a Como, Rifondazione Comunista cita Guccini (“Noi non ci saremo”) e si sfila.

Mentre si registrano i primi movimenti (sia nel sotto che nel soprabosco delle cronache) ecco la presa di posizione dura pure coi cugini di (centro)sinistra, ce n’è per tutti: Pd, Civitas, Italia Viva.

Ecco la nota diffusa oggi:

Si legge sulla stampa locale a Como di ‘grandi manovre‘ a sinistra, in vista delle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale del capoluogo.
Da circa un anno, in realtà, ci sono movimenti di truppe intorno o dentro Palazzo Cernezzi. Come interpretare altrimenti le dimissioni di Magatti, capolista di ‘civitas’? O i tentativi ‘esplorativi’ compiuti da Italia Viva?
A noi, a parte la nostra naturale avversione per le metafore guerresche, questo modo di fare non piace, ci siamo caduti in passato, è vero, ma abbiamo deciso di darci un taglio.

Abbiamo deciso di smetterla con riunioni di vertice tra segreterie di partiti che hanno sempre meno consenso, che constata l’esiguità delle forze che si dividono ulteriormente sulla necessità o meno di federarsi col Partito Democratico per “non far vincere le destre”. Dimenticando o fingendo di dimenticare che i più odiosi provvedimenti della giunta Landriscina sono passati con l’indifferenza e l’approvazione del PD. Un esempio è l’ormai tristemente famosa ordinanza anti accattonaggio del Sindaco Landriscina del dicembre 2017 (ordinanza resa peraltro possibile dal decreto Minniti-Orlando che permise ai Sindaci di travestirsi da sceriffi): questa ordinanza non arrivò dal nulla, ma in seguito ad una mozione votata in modo quasi unanime dal consiglio comunale di Como che la richiedeva espressamente.

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Si parla di alleanze solo con chi condivide valori fondamentali: cosa c’è di più fondamentale della Costituzione, che il Partito Democratico nel 2016 avrebbe voluto stravolgere? E su temi come lavoro, scuola, accoglienza, casa, diritti, ambiente e beni comuni come potremmo anche solo sederci ad un tavolo con chi ha visioni diametralmente opposte alle nostre? Su temi in cui centro-sinistra e centro-destra si assomigliano in maniera preoccupante? Il rischio, estremamente concreto, sarebbe quello di vedere la stragrande delle nostre idee completamente annacquate in cerca di consenso, con possibilità di eleggere nostri rappresentanti tutte da verificare.

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Il nostro obiettivo è completamente diverso: invece degli accordi tra segreterie di partito vogliamo un radicamento sul territorio e la costruzione di un’opposizione politica e sociale insieme a tutte e tutti coloro che la città la vivono. Vogliamo dare voce a chi questa voce non l’ha mai avuta, mettere a disposizione le nostre strutture e le nostre competenze per chi, partendo dal basso, ha veramente voglia di cambiare questa città.
Pierluigi Tavecchio – Segretario provinciale Prc/Se Como
Cristiano Negrini – Responsabile organizzazione Prc/Se Como

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