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Elezioni, Bongiasca: “Se corro, è per vincere. Il Pd? Nessun pregiudizio, domani decido”

“Se corro, corro per vincere. Ma non ho ancora deciso, questione di ore. Domani, probabilmente”.

E’ un Fiorenzo Bongiasca in splendida forma, quello che risponde al telefono a metà pomeriggio. Il verdetto sulla discesa in campo, però, è ancora rimandato.

“Sono davvero lusingato dalle richieste e dalle attestazioni di stima che mi stanno arrivando in questi giorni – commenta il sindaco di Gravedona ed Uniti – Però io non avevo alcuna intenzione di candidarmi a presidente, in verità. E’ un impegno molto grande, faticoso, che richiede moltissimo tempo e che per me, tra andata e ritorno da Villa Saporiti, significa fare minimo 110 chilometri ogni volta”.

“Se faccio una cosa, devo farla bene – aggiunge Bongiasca – Per questo mi prendo ancora qualche ora”. Domani, dunque, dovrebbe essere il giorno della verità.

Qualche considerazione politica, però, è inevitabile visto che il sindaco di Gravedona – vicepresidente della Democratica Maria Rita Livio in Provincia dal 2014 – ha una storia personale che affonda saldamente le radici tra centro e centrodestra ma, nel caso di candidatura alla presidenza provinciale, avverrebbe certamente nell’ambito del centrosinistra a guida Pd.

“Io non ho alcun problema a dire che nasco democristiano e morirò democristiano – sottolinea Bongiasca – Il centrodestra? Ho problemi con quello comasco, ma non con quello regionale o nazionale. Di fatto, però, da lì non mi hanno mai cercato, oggi come nel 2014. Poi, però, non ci si può sorprendere se il centrosinistra vince per 1.500 voti e io da solo ne prendo 6mila”.

“Qualcuno mi ha dato del comunista in questi anni, visto che sono vicepresidente di Maria Rita Livio in Provincia – ricorda sorridendo – Ma comunista proprio non lo sono mai stato e non lo sarò mai, niente è più lontano dalla mia formazione politica. L’eventuale appoggio del Pd se decidessi di candidarmi? Non mi darebbe alcun fastidio, non ho alcun pregiudizio. E poi diciamoci la verità: in Provincia, soprattutto nella Provincia delle condizioni attuali, si va per amministrare, per fare il bene del territorio, non per fare politica di schieramento. Un piccolo leader divide, un grande leader unisce”.

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