Defilata dal primo palcoscenico della politica pura dalle scorse elezioni, forse persino un po’ comprensibilmente “ingessata” nel suo ruolo istituzionale di presidente del consiglio comunale di Como, la forzista Anna Veronelli ha scelto questa umida estate comasca per abbandonare le retrovie.
Dapprima (come abbiamo dato conto qui), duettando non senza qualche punta velenosa con il deputato leghista Eugenio Zoffili e dicendosi non impaurita dall’eventuale strappo finale con la sua casa politica natale, Forza Italia, dopo l’addio di Giovanni Toti.
Oggi rispondendo – già più flautata, però – all’insidioso post del capogruppo del Pd a Palazzo Cernezzi, Stefano Fanetti, che riprendendo le preoccupazioni espresse dalla presidente del consiglio comunale, le ha rilanciate da furbastro nel suo campo.
“Cara Anna – scrive infatti Fanetti in contropiede – condivido appieno le tue preoccupazioni per la deriva salviniana. Ora però bisognerebbe agire di conseguenza”.
E come? Ecco la trappolina dell’esponente Pd: “Mi chiedo come Forza Italia, partito che si professa liberale e europeista, possa stare in coalizione con la Lega del capitano (di estrema destra ed euroscettica). E questo vale a Roma come a Como”. Insomma, chiaro l’intento di Fanetti di infilare la lama nelle contraddizioni tra forzisti e leghisti, a ogni latitudine.
Veronelli, però, tiene botta (svicolando un po’). “Caro Stefano – ha replicato – a Como abbiamo sottoscritto in coalizione un programma per la città, lo conosci. Più di tutto a me preme che si riesca ad attuarlo e questo conta a livello locale. E per questo il gruppo consigliare di Forza Italia continuerà a lavorare, con determinazione, per realizzarlo”.
Nessun accenno, ovviamente, alle enormi e ripetute turbolenze animate proprio dal gruppo di Forza Italia a Palazzo Cernezzi negli ultimi mesi, dall’addio alla giunta degli assessori alle polemiche di fuoco su innumerevoli fronti (dal dormitorio alla Ticosa, dalla centrale unica degli appalti all’area Lechler-Albarelli, da piazza Roma ad altri ancora).
“Non è facile, anzi forse mai come in questo momento si fa fatica nella nostra amministrazione (per i motivi che conosci e che qui sarebbe lungo richiamare) – è l’unica concessione di Veronelli – Serve ancora più impegno. E spero che non mancherà il contributo costruttivo di tutti i consiglieri, pur nella diversità dei ruoli, per il bene della nostra città”.
Le speranze, si sa, sono le ultime a morire.