A volte la memoria fa flop. Parlo della mia. Quasi 19 anni di cronache amministrative comasche sono un bell’ingombro di fatti e episodi nella capoccia.
Così, ieri sera, durante la chiacchierata con il presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi, nel passaggio relativo ai fondi per gli impianti sportivi, rivendicati dal numero uno azzurro come merito dell’assessore allo Sport Marco Galli, non mi sono davvero ricordato di evidenziare come la procedura per l’ottenimento degli stanziamenti fosse stata avviata dall’amministrazione Lucini.
Doveroso puntualizzare e restituire a Cesare.
Non ci è voluto molto, comunque: due secondi dopo la pubblicazione dell’articolo la precisazione è arrivata lesta dall’ex consigliere regionale e comunale Dem, Luca Gaffuri che, per quanto fuori dalle scene ufficiali, è ancora un personaggio di assoluto peso nel centrosinistra.
Mi scuso per una svista che ha impedito di operare quella mediazione giornalistica che è la chiave di questo mestiere.
Como, giunta, rimpasto. Dopo Molinari, muro-Fermi: “Galli non è in discussione, di cosa stiamo parlando? Ha portato risultati storici”
Per Fermi, in vista del rimpasto della giunta Landriscina, Galli non si tocca in nome di “risultati storici ottenuti”. Tra questi, il presidente del Consiglio regionale, evidenzia l’ottenimento di 7 milioni di euro per la ristrutturazione degli impianti sportivi.
“Fermi soffre di amnesie volute pensando che i cittadini non siano attenti e credano che le risorse per le strutture sportive della città di Como siano arrivate grazie a una richiesta effettuata dall’ammistrazione Landriscina”, attacca oggi Gaffuri.
E graffia forte l’ex consigliere: “In politica tante volte le palle a furia di raccontarle diventano vere. Ma visto che l’obiettivo del presidente Fermi era mettere i puntini sulle i rispetto ai propri alleati, in particolare Fratelli d’Italia, sarebbe stato opportuno citare fatti reali. Le risorse sugli impianti sportivi, inizialmente sul Palazzetto dello Sport, arrivarono col patto su richiesta amministrazione Lucini, con l’assessore Daniela Gerosa, in base all’accordo stipulato tra il presidente del Consiglio Renzi e il presidente della Regione Maroni”.
Conclude Gaffuri: “Successivamente regione lombardia non riconobbe il 100% delle risorse ma solo il 50 chiedendo al Comune di Como di mettere il differenziale. A quel punto l’amministrazione Landriscina dovette correre ai ripari cercando in fretta e furia degli interventi già progettati dall’assessore Gerosa e aprendo i cassetti trovò gli interventi su varie strutture sportive della città”.
Un commento
Ecco, avevo commentato poco fa nell’altro articolo che la risposta del sig.Cantoni a uno dei commenti un po’ sorprendeva.
Confermo quanto scritto dall’altra parte: Comozero fa un servizio meritevole e necessario e di questo noi comaschi dobbiamo essergli grati. Senza la squadra di Cantoni e dei suo colleghi il panorama giornalistico sarebbe molto più povero.
Qualche errore può capitare, ci mancherebbe, ma questo non sminuisce l’operato di questo sito di informazione che in tanti leggiamo ogni giorno (e un motivo ci sarà, no?)
Adesso, per fare le cose per bene, suggerirei di linkare questo articolo nell’intervista a Fermi 😉