Ha sollevato perplessità e polemiche politiche virulente la serata organizzata per questa sera, martedì 16 novembre, dalle 20.30, all’auditorium del Collegio Gallio di Como, con l’ex presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni.
L’occasione è la presentazione del libro scritto da Formigoni dal titolo “Una storia popolare” e l’incontro è organizzato dalla sezione comasca del Popolo della Famiglia, movimento ultracattolico che a livello nazionale fa capo a Mario Adinolfi.
Anche via social ha scatenato un putiferio la presentazione della serata che il Popolo della Famiglia di Como ha sintetizzato così: “Ascoltiamo insieme il racconto di questo uomo che ha contribuito a far diventare la regione Lombardia un modello e un’eccellenza in Italia e nel mondo”.
Ne è nata una serie di commenti di vario tipo, molti trascesi anche nell’insulto non soltanto per “ragioni” politiche ma anche per la condanna rimediata dall’ex Celeste emessa dalla Corte Suprema di Cassazione il 21 febbraio 2019, a 5 anni e 10 mesi per corruzione.
Tanto si è infuocata la discussione, che gli amministratori della pagina facebook del Popolo della Famiglia di Como sono dovuti intervenire, senza nascondere qualche preoccupazione anche per l’evento stesso.
“Riempire di insulti un uomo che racconta la sua storia – si legge nella presa di posizione a difesa di Formigoni – Piuttosto venite alla presentazione del libro e ascoltatelo, lasciatelo parlare, occorre rispettare l’uomo prima ancora delle idee o delle diversità; Roberto, come ognuno di voi e di tutti noi, nella vita non ha fatto solo sbagli, anzi”.
E ancora: “Siamo grati a Roberto per aver scritto questo libro. Un libro che racconta una storia; la sua storia, la storia di molti, Roberto sarà a Como per raccontarcela e per presentarcela. Una regola aurea: ascoltare e dialogare è sempre meglio che attaccare a prescindere. Una raccomandazione: si evitino gli insulti offensivi”.
8 Commenti
Mah…
Ma quando ha scontato la pena?
Più che eccellenza, eminenza.
Possiamo chiedergli della rivista, alla cui demolizione aveva assistito con tanto di fuochi d’artificio. L’eccellenza sanitaria poi la vedono solo i suoi seguaci che fanno visite private. Il resto è un disastro e ciò è innegabile.
Ticosa
Vorrei solo dire che una condanna in Cassazione non è ” attaccare a prescindere”
Ecco il vero volto di gran parte della sinistra, sempre pronta ad evocare i fantasmi del fascismo solo quando gli fa comodo e con l’odio “ad personam” sempre pronto, nel 21° secolo il “nemico del popolo” non si può più spedirlo nei Gulag ma lo si insulta e si minaccia sui social, la sostanza non cambia siete e sarete sempre brutta gente…..
La Como che ‘vuol bene a Como’ si è già organizzata e l’attenderà fuori dal Gallio accogliendolo come si merita.
Preparatevi :-))