Ironia della sorte: per il centrodestra di Palazzo Cernezzi (o quel che ne rimane, vista la frattura netta con Forza Italia) la speranza di evitare una infinita serie di sedute consiliari sui 120 emendamenti presentati soprattutto dall’opposizione al Regolamento di Polizia Urbana si chiama Alessandro Rapinese.
No, nessun inciucio strutturale né programmatico. Bensì la mossa del consigliere di opposizione di presentare un unico maxiemendamento al documento che, se approvato, potrebbe far decadere una larghissima fetta di quelli proposti dal centrosinistra perché sostanzialmente “assorbiti” e dunque doppioni. Esito che piacerebbe molto al centrodestra e ridurrebbe sensibilmente l’altrimenti inevitabile filotto di ore per vagliare le decine di emendamenti uno a uno.
Il nodo, su questa inedita (e probabilmente irripetibile) alleanza potenziale tra centrodestra e Rapinese, verte tutto sull’ammissibilità o meno del maxiemendamento e, in secondo luogo, sulla collocazione di questo testo nell’ordine dei lavori.
Affinché il documento dei rapinesiani funga effettivamente da “falce” per molti altri emendamenti sui 120 totali, dovrà essere discusso tra i primissimi. Cosa possibile, visto che le modifiche avanzate sul Regolamento includono addirittura le premesse del Regolamento stesso. Aspetto che potrebbe determinare la discussione quasi immediata del testo rapinesiano e, se approvato, riuscire ad “ammazzare” molti altri di contenuto simile. Il potenziale, invece, sarebbe quasi del tutto vanificato se l’emendamento venisse retrocesso dopo molti altri: a quel punto almeno una mini-maratona del consiglio sarebbe inevitabile.
Di fatto, la palla è nelle mani del segretario generale e della presidenza del consiglio. Nel caso in cui all’emendamento di Rapinese venisse garantita una sorta di “pole position” rispetto agli altri 119, bisognerebbe comunque vedere se esisteranno i numeri per l’approvazione.
In questo senso, determinante potrebbe essere Forza Italia, che oggi ha nuovamente disertato la riunione del centrodestra. Il capogruppo azzurro Enrico Cenetiempo, d’altronde, da giorni batte sul tasto che il Regolamento così come presentato dall’assessore Elena Negretti e dal comandante della Polizia locale, Donatello Ghezzo, andrebbe ritirato del tutto e sostanzialmente rifatto ex novo con la collaborazione del centrosinistra. Tesi ad esempio accolta dall’esponente del Gruppo Misto, Patrizia Maesani.
In sintesi e ragionando senza le sempre possibili assenze: se Lega (6 consiglieri), Fratelli d’Italia (4), Insieme (3) e Rapinesiani (3 dopo l’addio di Ada Mantovani) si mettessero insieme per l’ “alleanza di scopo” sarebbero comunque ancora sotto di un voto per raggiungere la maggioranza di 17. Anche senza Forza Italia, però, se la stessa Mantovani votasse a favore del maxiemendamento, la cifra fatidica e sicura sarebbe raggiunta. Si balla sui numeri, dunque. E lo si farà fino alla “sentenza” del segretario generale e alle prime votazioni in aula.