Lettere al veleno e sciabolate sanguinarie si susseguono dopo le ultime elezioni. Forza Italia, è noto, ne è uscita con le ossa frantumate sia a livello locale che nazionale.
A Como, da giorni, si consuma una guerra fratricida, certo non (solo) figlia dell’ultimo esito delle urne. Da tempo raccontiamo dei fronti opposti, nemici, interni al fu glorioso e luminosissimo partito berlusconiano.
Così dal 26 maggio scorso la contrapposizione fra l’ala guidata dal presidente del consiglio regionale, Alessandro Fermi, e quel “gruppo” che si riconosce nell’ex consigliere regionale Gianluca Rinaldin, è una faida familiare di rara crudezza.
QUI TUTTA LA CRONISTORIA: DA FERMI A GIOLA FINO A BERNARDI E RAVETTO
Torna a scriverci, da Olgiate Comasco, la consigliera comunale Daniela Cammarata, vicinissima a Domiziana Giola. Una lettera che accusa con ferocia chirurgica Alessandro Fermi e tutti i vertici azzuri accusandoli di aver bloccato il partito, chiudendone le porte.
Ecco il documento integrale:
Vi mando questa lettera aperta poichè leggendo l’analisi di voto di Fermi su più quotidiana e alcune sue esternazioni non capisco il filo logico tra parole e azioni fatte.
L’analisi del voto da fare è semplice, Forza Italia regge il 9 % grazie a Berlusconi, perde tutto il resto del consenso grazie alla classe dirigenziale.
Fermi fa parte di tale classe, anche lui infatti non ha dato possibilità di crescere e parlare a molti militanti, ha bloccato il partito, il coordinamento, ha chiuso le porte invece che aprire il dialogo.
Inoltre, parla ancora di congressi…ma lui ne ha mai fatto davvero uno per questo partito? No, quindi non lamentiamoci della dirigenza nazionale se facciamo lo stesso nella nostra provincia.
Chiediamo congressi, partecipazione, rinnovamento da anni, e non abbiamo avuto mai nemmeno il dialogo interno in realtà.
Queste elezioni, come quelle provinciali sono lo specchio di quanto fatto purtroppo, il risultato di una vecchia gestione legata alle poltrone.
Invece bisognava, mantenendo gli ideali che contraddistinguono Forza Italia, aprire il partito al rinnovamento, a chi aveva voglia di fare, anche se si rischiava di perdere voti personali magari, ma questa è la politica, o almeno così dovrebbe essere, pensare alla cosa pubblica, all’interesse comune e non personale.
Questo io personalmente lo ho chiesto più volte e a gran voce negli ultimi anni, peccato che ora che la barca sta affondando gli stessi che “non hanno avuto voglia” di ascoltare ora parlino di tale necessità.
Bisognava aprire prima gli occhi e la mente cara classe dirigenziale Comasca di F. Italia, forse fare una chiamata, un invito, una riunione, un congresso con chi ha preso decine, centinaia di preferenze nei propri comuni e a chi è stato fedele al Presidente e al partito per anni non avrebbe portato a questa situazione irreversibile, le scelte, gli incarichi, i ruoli andavano fatti in maniera collegiale, elettiva, con trasparenza e non scelti dall’alto, non lamentatevi se lo fanno a Roma se lo fate anche voi qui.
Dire che Toti forse ha ragione è tardi, anche perchè Toti ha sicuramente ragione purtroppo.
Io non ho rancore nei riguardi di nessuno in questo partito, perchè io credo nei principi liberali e ognuno può fare le sue scelte, ma se si sbaglia è anche giusto ammetterlo da Uomini.
C’è tanto rammarico però, per quello che si poteva fare e costruire, per quello in cui ho creduto e per cui ho combattuto per più di 15 anni, dare ora, ancora, la colpa agli altri di quanto è accaduto al partito, senza ammettere quanto si sia sbagliato, anche in provincia di Como, da parte dell’ ex coordinatore e dei suoi fidati, vuole proprio dire non ammettere le proprie responsabilità o non vedere la realtà dei fatti purtroppo.
Daniela Cammarata
Consigliere comunale di Olgiate Comasco
2 Commenti
Il problema è che Forza Italia è un partito che non rappresenta più nulla, no ideali, no visione
Ha perfettamente ragione. Fermi non c’entra nulla con Forza Italia, politicamente era in AN ed era finito, fino a quando Rinaldin non decise di candidarlo alle regionali. Adesso, ottenuta la poltrona in regione, vuole solo distruggere quel che resta di un partito che non ha mai amato, con il suo amico e portaborse in regione Caprani. E ci sta riuscendo…