Come ampiamente riportato ovunque, da ieri – dopo la morte di Silvio Berlusconi – Forza Italia ha un nuovo segretario nazionale. Si tratta di Antonio Tajani, già vicepresidente e coordinatore del partito, oltre che attuale ministro del Governo Meloni. Ma tra gli ampi resoconti di tutti i quotidiani, in quello a firma di Tommaso Labate sul Corriere della Sera spicca un curioso riferimento tutto comasco. E, per molte ragioni, non poteva che essere dedicato al più berlusconiano dei berlusconiani lariani, peraltro oggi anche coordinatore provinciale comasco degli azzurri e consigliere regionale lombardo, Sergio Gaddi.
Nel riepilogare alcuni tra i presenti al consiglio nazionale di ieri, parlando in particolare di quelli con le storie più lunghe nel partito fondato dal Cavaliere ormai 30 anni fa, il passaggio dedicato all’ideatore delle grandi mostre a Villa Olmo è allo stesso tempo sia pittoresco sia un tributo alla ‘provata fede’ dell’interessato. Così, infatti, scrive Labate in pagina 3 – la più importante in un quotidiano – riferendosi al coordinatore comasco: “Chi non è morto o andato via strappando la tessera, c’è. Compreso qualche raro esempio di testimone oculare vivente dell’archeologia forzista come il consigliere regionale lombardo Sergio Gaddi, l’uomo che dall’ottobre del 1993 gestiva e filmava, negli studi milanesi di viale Isonzo, i provini dei candidati selezionati da Publitalia per le liste elettorali della primavera successiva”.
Un fatto noto a Como e provincia, oggi forse un po’ sbiadito nel tempo, ma che certamente sigilla in qualche modo la storicità di Gaddi tra i nomi che hanno segnato materialmente il trentennio berlusconiano di Forza Italia (al netto dell’intermezzo marchiati Pdl).
Un commento
Senza voler esprimere un giudizo positivo o negativo sul Berlusca, bisogna ammettere che ha miracolato un sacco di gente…